La Regione: «È colpa dello Stato»
BELLUNO. Gli assessori regionali al Bilancio e alle Infrastrutture ci tengono alla precisione. E non appena ha iniziato a diffondersi la notizia della chiusura del cantiere di Col Cavalier hanno deciso di inviare una nota alla stampa: «Il Governo non svincola i 50 milioni di euro necessari alla realizzazione della variante di Col Cavalier» è il titolo del documento. Poche righe per dare a Cesare quel che è di Cesare.
I 50 milioni “contesi” per ora sono solo sulla carta e la nota della Regione lo specifica chiaramente ricordando, prima di tutto, che il traforo è stato finanziato per la somma di 50 milioni di euro dallo Stato con la Legge Finanziaria 2007. Palazzo Balbi ricorda inoltre che «destinatario del contributo è la Regione e soggetto attuatore dell’intervento Veneto Strade spa». E aggiunge che «le modalità di erogazione del contributo comportavano l’assunzione di un mutuo da parte della Regione con oneri a carico dello Stato».
Le gare, in questi anni, sono state tentate. Ma sono andate «reiteratamente» deserte. «La Regione ha più volte chiesto al Governo di modificare le modalità di erogazione dei 50 milioni di euro» continuano gli assessori. Il cantiere, intanto, è andato avanti grazie a Veneto Strade che ha appaltato i lavori. Ma «il Governo non ha provveduto a “svincolare” i 50 milioni di euro necessari al completamento dell’opera» punta il dito la Regione.
Nelle febbrili settimane che hanno portato all’approvazione del bilancio regionale - lo stesso che ha garantito un capitolo per il Bellunese di due milioni di euro - i consiglieri hanno tentato di sbloccare la situazione chiedendo garanzie per Veneto Strade. Ma senza risultato. L’effetto è stato immediato e dirompente, con la chiusura del cantiere a partire dalle 14 di ieri.
«La Regione non si può fare carico di quest’opera» spiega l’assessore regionale al Bilancio Roberto Ciambetti, raggiunto telefonicamente, «che è finanziata con una legge nazionale». Quello che la Regione può fare è cercare, da una parte, di organizzare una nuova gare per l’assunzione del mutuo, magari provando strade diverse rispetto a quelle battute fino ad ora. Dall’altra sollecitare una modifica nelle modalità di erogazione del finanziamento. «Daremo garanzie a Veneto Strade» continua Ciambetti, «per far sì che possa riaprire il cantiere. Ma non possiamo farci carico interamente di un’opera come il traforo di Col Cavalier».
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