«La Regione metta un freno alla razzia sui nostri fiumi»

LIMANA. «Siamo contrari alla realizzazione della centralina idroelettrica. E lo abbiamo dimostrato con la delibera approvata all’unanimità nell’ultimo consiglio comunale, tenutosi il 20 ottobre». All’...

LIMANA. «Siamo contrari alla realizzazione della centralina idroelettrica. E lo abbiamo dimostrato con la delibera approvata all’unanimità nell’ultimo consiglio comunale, tenutosi il 20 ottobre». All’indomani della giornata in cui si sarebbe dovuto svolgere l’incontro pubblico di presentazione del progetto della centralina a Praloran e della manifestazione di protesta di Acqua Bene Comune davanti al municipio, il vice sindaco Edi Fontana interviene per ribadire la posizione del suo Comune. «La centralina non va fatta e il metodo seguito dalla Reggelbergbau non è corretto», aggiunge. «Noi siamo contrari a un ulteriore sfruttamento dei corsi d’acqua e del territorio. E siamo convinti che la Regione debba mettere un freno a questa situazione, in cui soggetti privati continuano ad avere il potere di privare i territori della loro sovranità».

In riferimento alla manifestazione, Fontana definisce quanto accaduto «un po’ sopra le righe». «La protesta è sicuramente importante e bisogna portarla avanti», commenta ancora, «ma giovedì si è esagerato. L’intenzione era quella di poter conoscere il progetto nel dettaglio, ma per come sono andate le cose non è stato possibile. Aspettiamo adesso il prossimo sopralluogo del 12 novembre a Belluno. Come Comune, le azioni che finora potevamo portare avanti sono state intraprese. La nostra delibera è stata inviata a chi di competenza. Ora, ribadiamo che anche la Regione dovrebbe prendere dei provvedimenti».

I motivi per cui il Comune di Limana è contrario all’impianto di Praloran sono chiari: alto impatto ambientale e paesaggistico. Ma anche rischi dal punto di vista della sicurezza, visto che la centralina a Limana, nelle intenzioni delle ditta, dovrebbe essere costruita alla confluenza tra Piave e Cicogna, con tutti i noti problemi che, molto spesso, va a creare quest’ultimo torrente. A preoccupare anche la tecnologia che la Reggelbergbau vorrebbe utilizzare: “Rubber Dam”, in sostanza una “diga gonfiabile” dall’acqua stessa. Per generare il salto idroelettrico il Piave verrebbe alzato di due metri rispetto al livello attuale. Approvando la delibera contro la centralina, Limana aveva anche fatto notare che, dal momento che la Reggelbergbau ha fatto domanda di concessione anche per Belluno e Ponte, i progetti non devono e non possono essere considerati in modo singolo, ma come qualcosa di unitario, altrimenti non si capirebbe che vantaggio economico la ditta stessa potrebbe ricavarne. (m.r.)

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi