La Regione stanzia 140 mila euro per sostenere “Stacco”
BELLUNO. Un sostegno da 140 mila euro al servizio di trasporto solidale bellunese «Stacco».
Con decreto dirigenziale del 30 dicembre scorso, la Regione Veneto ha deliberato a favore del Comitato d’Intesa un contributo di 140 mila euro per sostenere il progetto Stacco (Servizio Trasporto e Accompagnamento) rivolto al trasporto delle persone con ridotta mobilità. Il contributo è il frutto di un bando che la Regione aveva emanato a ottobre, con il quale sollecitava l’invio da parte di sette soggetti del volontariato, uno per provincia, di altrettanti progetti di trasporto sociale, inteso come servizio offerto dalle organizzazioni di volontariato in rete a favore di persone svantaggiate rispetto alla mobilità ordinaria, quali per esempio persone anziane e disabili. Per la stesura di tali progetti la Regione Veneto ha stabilito, tra gli altri, il seguente criterio guida: «Storicamente si fa riferimento al modello di progetto “Stacco” dell’area bellunese che è stato già riprodotto, con le dovute specificità, in altri territori provinciali».
Ne deriva pertanto un riconoscimento, non solo in termini economici, al servizio che il Comitato d’Intesa, in qualità di capofila di una rete di 22 organizzazioni di volontariato, sta portando avanti in modo sistematico dal 2004 su tutto il territorio provinciale e con la collaborazione e il contributo delle due Conferenze dei Sindaci.
Per garantire uno svolgimento più omogeneo possibile del progetto, in modo particolare nei territori provinciali in cui Stacco non è ancora una pratica codificata (sono interessate le province di Treviso, Venezia, Verona e Vicenza), la Regione Veneto ha deciso di formalizzare un tavolo tecnico cui partecipano dei tecnici e dei rappresentanti delle associazioni capofila di progetto per ogni territorio provinciale aderente.
Per la provincia di Belluno ne fanno parte Luigino Fornasier (consigliere del Comitato d’Intesa) e Nevio Meneguz, direttore del Csv di Belluno. I progetti Stacco approvati dovranno prevedere due pilastri attorno a cui far ruotare l'attività: gratuità del servizio e individuazione di criteri precisi e condivisi di selezione degli utenti sulla base del concetto di disagio.
Il contributo garantirà risorse per l’intero 2015 a un servizio che, in provincia di Belluno, raggiunge quasi 2.000 utenti all’anno, grazie all’opera di circa 430 volontari impegnati per oltre 21.000 ore all’anno percorrendo 360.000 chilometri.
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