La Regione vuole snellire le pratiche per i laghetti

CORTINA. La Regione Veneto lavora ad una proposta di legge per snellire la normativa legata alla creazione di laghi artificiali in montagna. Lo ha annunciato ieri a Cortina, Federico Caner,...
CORTINA. La Regione Veneto lavora ad una proposta di legge per snellire la normativa legata alla creazione di laghi artificiali in montagna. Lo ha annunciato ieri a Cortina, Federico Caner, assessore regionale al Turismo. «I dati turistici dei primi sei mesi del 2017», spiega Caner, «sono ottimi: in Veneto c'è stato un aumento dell’8,3% degli arrivi e dell’8,1% delle presenze, con più 9% e più 7,2% per gli italiani e con più 7,8% e più 8,3% per gli stranieri, rispetto la 2016 che era stato l'anno record del turismo. Tuttavia la montagna aumenta di 3,5%, con un significativo recupero di arrivi stranieri, soffrendo soprattutto nei mesi di gennaio e febbraio, per l'assenza di neve naturale».


È nato quindi un confronto serrato tra Regione e impiantisti e ci si è messi al lavoro per agevolare la realizzazione in quota di bacini artificiali. «La nostra volontà è di creare una normativa più snella», sottolinea Caner, «che venga condivisa con gli impiantisti. I bacini artificiali nei territori montani diventerebbero fondamentali per una triplice ragione. L'inverno sarebbero utilizzati per il prelievo dell'acqua per creare la neve artificiale, l'estate invece potrebbero servire per le emergenze in caso di incendi boschivi ed a fini turistici. Il mio obiettivo è di avere la normativa pronta entro la fine dell'anno, anche guardando quelle di altre regioni a statuto ordinario come la nostra».


Non sarà facile, come anticipa Gianpaolo Bottacin, assessore regionale all'Ambiente. «Il governo purtroppo rigetta tutte le nostre proposte normative in tema ambientale», sottolinea Bottacin, «e questo complica le cose. Per la legge sui bacini artificiali speriamo ciò non avvenga».


L'idea è di avere tanti piccoli bacini realizzati nei pressi degli impianti. A Cortina l'Ista ha già creato nel 2014, dopo un iter durato anni, un laghetto a In Po' Drusciè. Un bacino, a forma di cuore, che contiene oltre 95 mila metri cubi di acqua, profondo 8 metri che, in inverni siccitosi come lo scorso, ha slavato la stagione e ha garantito che sulle Tofane si potessero anche organizzare le gare di Coppa del mondo di sci femminile. Ora la società Impianti Averau ha il progetto di realizzare in Cinque Torri un nuovo bacino idrico per l’innevamento che si troverà a una quota di 2.100 metri, avrà una superficie di 4.350 metri quadri e una capacità di 20.000 metri cubi d’acqua circa. La profondità massima dell’invaso sarà di 7,60 metri, con una corona di circa 3 metri a margine dell’invaso che avrà poca inclinazione, al fine di garantire la sicurezza delle persone.


«Dobbiamo adeguarci ai cambiamenti climatici», chiosa Caner, «e continuare a credere nel turismo con investimenti oculati. I laghetti artificiali sono opere non impattanti che si riempiono con la pioggia che poi viene trasformata in neve. Avere risorse di acqua per l'inverno, ma anche per l'estate, è sempre più fondamentale e gli ultimi due anni lo dimostrano».
(a.s.)


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