La ricetta della Filt «Venezia scorpori la gara per Belluno»

BELLUNO. «L’unico modo per rilanciare il trasporto locale è fare una gara integrata per l’affidamento del servizio gomma e ferro. Serve, pertanto, un confronto serrato con la Regione perché stralci...
Protesta dei lavoratori Dolomiti Bus contro la ventilata proposta di cessione delle quote in capo al comune
Protesta dei lavoratori Dolomiti Bus contro la ventilata proposta di cessione delle quote in capo al comune

BELLUNO. «L’unico modo per rilanciare il trasporto locale è fare una gara integrata per l’affidamento del servizio gomma e ferro. Serve, pertanto, un confronto serrato con la Regione perché stralci il ramo di Belluno e riconosca un bando a livello territoriale».

A chiederlo a gran forza è la segretaria della Filt Cgil, Alessandra Fontana che ha inviato sul tema mobilità un documento a tutti i sindaci della provincia in cui esprime le criticità del servizio attuale e avanza alcune ipotesi su come uscire dall’impasse.

Servizio integrato ferro-gomma. «Dobbiamo puntare a un unico servizio di trasporto pubblico, con un unico orario e un unico biglietto utilizzabile dai cittadini», prosegue Fontana che aggiunge: «Bisogna potenziare la tratta ferroviaria nell’asse Nord-Sud verso l’Austria e verso la Valsugana e contestualmente liberare la gomma per la raccolta delle zone più periferiche: non dobbiamo guardare infatti alla pianura come centro e pretendere di continuare a fare periferia, ma dobbiamo spostare l’asse. E il Bellunese deve in questo senso assumere centralità per un trasporto extranazionale ed extraregionale. Vanno avviate politiche e campagne di sensibilizzazione per l’utilizzo del mezzo pubblico con abbonamento e sconti».

Le criticità. Il quadro della mobilità che la Filt redige è davvero impietoso: «Si sono tagliate linee a scapito di frequenza e qualità del servizio, si parla di affidamento di alcune tratte alle associazioni di volontariato, treni in ritardo, mancanza di dialogo tra ferro e gomma, riduzione dei vantaggi per i possessori degli abbonamenti. In questo quadro che scoraggia l’utenza, abbiamo un appuntamento importante che non possiamo mancare, cioè la gara: è l’ultima possibilità che abbiamo per dare un futuro al nostro tpl». L’appello della Filt arriva direttamente ai sindaci perché tra loro ci sarà il presidente della Provincia che dovrà poi gestire Dolomitibus. E su quest’ultima, Fontana invita a ripensare l’asset societario «visto che a fine anno scadrà la clausola dello statuto della convenzione tra Provincia e Dolomitibus, che riconosce al socio privato la nomina dell’amministratore delegato della società e dunque sarà necessario ridiscutere l’intero organigramma societario».

Veneto Strade. Alla Regione e allo Stato, la sindacalista chiede, inoltre, risorse certe per la manutenzione delle strade, cioè per Veneto Strade. «La mobilità è una problematica che interessa tutti i sindaci. Ma la difficoltà a reperire risorse sta mettendo a dura prova la sicurezza delle vie di comunicazione. I 12 milioni di euro che la Provincia ha detto che mancheranno nel 2015 sono quelli dedicati alla società». Intanto, la carenza di fondi è tale per cui «la società non può neanche trasformare tre part time a tempo pieno per una spesa complessiva di 60 mila euro. A Belluno servono risorse strutturali non possiamo aspettare lo sgocciolamento di risorse dalle grandi opere. (p.d.a.)

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