«La riforma rafforzerà la montagna»
BELLUNO. La riforma costituzionale garantisce alla provincia di Belluno, come a quelle di Sondrio e Verbania altrettanto montane, un futuro di maggiore autonomia. Un’autonomia da implementare, magari, di nuove competenze, dal turismo alla gestione forestale, dalla caccia alla pesca e, per aspetti, finanche alla sanità.
Lo sostiene Roger De Menech, che questa sera, alle 20.30, all'hotel Astor di Belluno presiederà un convegno su «Gli effetti della riforma costituzionale sulle province montane». Ne discutono il sottosegretario agli Affari regionali Gianclaudio Bressa, il senatore Mauro Del Barba, di Sondrio, l'on. Enrico Borghi per Verbano-Cusio-Ossola, l'avvocato Sandro De Nardi, costituzionalista, dell'università di Padova.
Borghi, tra l'altro, sabato mattina sarà a Santo Stefano di Cadore per incontrare i pubblici amministratori del Comelico e dell'Agordino; insieme puntualizzeranno le prossime tappe di realizzazione del progetto “Aree interne”.
Il leit motive per quanto riguarda le Province è che il referendum, dovesse vincere il sì, cancella di fatto anche le aree vaste che in nome di una loro specificità potrebbero andare incontro ad un'autonomia maggiore.
«È una falsità dettata dalla propaganda - sottolinea De Menech -. È vero il contrario. Belluno, Sondrio e Verbania assumeranno una configurazione più precisa, saranno consolidate nella loro specificità, tanto da poter beneficiare di forme nuove di autonomia». Belluno ha ricevuto dalla Regione il demanio idrico, cosa non da poco a sentire gli stessi operatori economici.
Se c’è la volontà politica da parte della Regione, in virtù proprio di questa riforma la Provincia di Belluno - insiste l'esponente Pd - può ottenere ancora altre competenze. De Menech ne elenca alcune: la caccia, la pesca, la gestione del patrimonio forestale.
E poi un settore strategico come può essere il turismo: dagli investimenti alla promozione autonoma.
«Certo, la Regione deve garantire le risorse, insieme alle materie che trasferisce». In questi giorni i sindaci rivendicano poteri decisionali in materia sanitaria. De Menech è convinto che anche in questo settore la Regione potrebbe fare concessioni significative.
A suo avviso, invece, si sta arroccando in un neocentralismo appunto regionale. C’è la legge 25 che aspetta alla porta o, peggio, alla finestra. Per De Menech «va anch'essa implementata, e nei tempi più rapidi». La prossima settimana, con ogni probabilità, si discuterà nella competente commissione del consiglio regionale della proposta di legge, di fonte leghista, sulla defiscalizzazione della provincia, cioè di una zona franca estesa da Alano a Sappada.
Secondo il parlamentare Pd l'iniziativa è destinata a sbattere e, quindi, è più saggio convogliare gli impegni sulla legge 25. Ad organizzare il convegno di questa sera è il comitato "Basta un sì", quindi è evidente lo scopo elettorale dell'iniziativa. Ma attenzione - raccomanda De Menech - è proprio un sì al prossimo referendum che assicurerà un supplemento di autonomia al Bellunese. Altrimenti? La Provincia continuerà ad arrancare.
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