La salma del veterinario restituita alla famiglia il toro è stato abbattuto
PONTE NELLE ALPI
Veterinario dal volto amico. Paolo Casarin se n’è andato con il sorriso gentile di sempre. Lacrime inconsolabili per la moglie Michela e i bambini Agata, Damiano, Francesco e Marco, ma anche per un intero paese, perché a Ponte nelle Alpi il dottor Casarin era molto conosciuto e apprezzato. Dal punto di vista professionale, ma anche nel privato.
La notizia della sua morte nell’azienda agricola di Cet, per le cornate del toro Valentino, ha scosso tutti. Chiunque avesse un animaletto in difficoltà, poteva contare su un indirizzo sicuro: nell’ambulatorio cittadino di via Feltre, una sala d’attesa per i cani e una per i gatti. Il giorno dopo la tragedia solo un cartello con il chiuso per lutto e i recapiti di due sostitute per le gravi emergenze.
Il bovino ieri è stato abbattuto. A soli due anni di età, aveva già terminato il suo ciclo riproduttivo e, comunque, è una decisione dei suoceri di Casarin, i gestori dell’azienda agricola Centenari, nella frazione del Castionese. L’animale era custodito come si deve all’interno di un recinto elettrificato e non è strano che vicino a lui ci fosse altro bestiame. Aveva già visto chissà quante altre volte Casarin e il fatto che il proprietario Vittorio Della Lucia gli desse da mangiare le mele con le mani poteva essere considerata un’assicurazione sulla vita.
Casarin doveva visitare un vitello di pochi giorni che non si trovava, ma quello che gli è successo non può essere classificato un infortunio sul lavoro, in senso stretto. All’interno del suo territorio, qualcosa di non ancora precisato deve aver disturbato il toro, che senza alcun preavviso ha caricato il medico, prendendolo a cornate, soprattutto all’altezza dell’addome, facendolo sbalzare oltre il recinto. Senza vita. Già i primi colpi devono essere stati letali, perché nessuno ha sentito grida di aiuto o di dolore. A nulla è servito l’intervento dell’ambulanza del Pronto soccorso dell’ospedale San Martino. Il medico non ha potuto che constatare il decesso del professionista e l’elicottero del 118, che era pronto a un eventuale trasporto di urgenza all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso è tornato vuoto alla base di Pieve di Cadore.
La Procura ha disposto l’ispezione cadaverica esterna. Non c’è stato bisogno di provvedere all’autopsia, non solo perché le cause del decesso erano chiare, ma anche perché le condizioni della salma non l’avrebbero consentita. Non ci sono ipotesi di reato o responsabilità di terze persone. Il sostituto procuratore Marco Faion ha dato il nulla osta alla sepoltura e i funerali non sono ancora stati fissati. Il parroco, don Francesco Santomaso anticipa che non potranno svolgersi prima di domani o venerdì, nella chiesa di Polpet. Fino a ieri, non c’erano ancora epigrafi nelle bacheche di Ponte nelle Alpi. —
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