La Sat di Trento usa i Cadini come sfondo del nuovo logo
BELLUNO
Lo svarione è di quelli clamorosi, soprattutto considerato chi l’ha commesso. La Sat (il Cai della provincia autonoma di Trento) ha rinnovato il proprio logo. Nella presentazione (e nel sito) è stata utilizzata una panoramica dei Cadini di Misurina che ha fatto storcere il naso a numerosi appassionati di montagna. A segnalare il singolare accostamento è stato Alessandro Ghezzer che nel gruppo “Giù le mani dal Lagorai” (dove gli attacchi alla Sat sono all’ordine del giorno) ha scritto: «Guardando il nuovo logo Sat non riuscivo a capire che montagne trentine fossero quelle sullo sfondo... per forza, sono venete!». Ghezzer quindi ha ringraziato un appassionato di montagna veneto (Riccardo Carbone) per aver svelato il mistero e ha concluso: «Certo che il glorioso sodalizio che usa immagini del Veneto come sfondo al suo logo mette un gran tristezza. Come se al Trentino mancassero le montagne». . La replica della Sat non è si è fatta attendere: «Si tratta semplicemente di una prova di stampa realizzata dal grafico che ha vinto la nostra selezione. In quell’immagine ciò che conta è il logo, non lo sfondo» ha detto ieri il vice presidente Roberto Bertoldi. Ma in seguito il logo selezionato è stato presentato proprio con quella foto, suscitando critiche e perplessità per le scelte grafiche, senza che nessuno mettesse in discussione la “territorialità” delle montagne.
I vertici della Sat fanno sapere che lo sfondo bellunese non era passato inosservato: «Ma non abbiamo chiesto ai giovani grafici vincitori della selezione (lo studio Vitamina di Lorenzo Viesi, ndr) di cambiarlo, perché era chiaro a tutti che era semplicemente un esempio». «Figuriamoci se abbiamo bisogno di usare le montagne degli altri per la nostra comunicazione - ha aggiunto ancora Bertoldi - quell’immagine (che non è stata scelta dalla Sat) è servita solo al grafico per ambientare il logo».
Rufus Bristot, di fronte alla notizia, si stupisce ma sorride: «Le nostre Dolomiti valgono molto e sono decisamente trasversali».
Fosse l’unico caso, ma questo è solo l’ultimo di una lunga serie. —
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