La Scuola italiana di geologia ai piedi della diga del Vajont

Longarone. Va avanti il progetto promosso dall’Aiga e lanciato nel 50esimo dal disastro. In previsione, un vertice con il presidente della Fondazione

LONGARONE. Va avanti il progetto di istituire un corso di geologia applicata a Longarone, promosso da Aiga (Associazione Italiana di Geologia Applicata) già durante il cinquantesimo anniversario del disastro del Vajont.

In Italia infatti manca una scuola superiore per questo genere di studi, sul modello di analoghi istituti presenti per esempio in Francia. Tra poche settimane l'Aiga andrà al rinnovo dei propri organi e il presidente pro tempore, Francesco Maria Guadagno, vuole arrivare all'appuntamento con un passo avanti sul progetto presentato a Longarone sedici mesi fa. Per questo Guadagno incontrerà nei prossimi giorni il direttore della Fondazione Vajont Giovanni De Lorenzi, per definire un piano di lavoro orientato a concretizzare l'ambiziosa idea.

Le difficoltà maggiori, inizialmente, parevano dettate dall'assenza di locali adeguati e idonei ad ospitare corsi e foresteria, ma con la fusione tra i due Comuni di Longarone e Castellavazzo emergono anche queste disponibilità, generate dall'accentramento di molti servizi. L'iniziativa, che dovrebbe coinvolgere anche il Dipartimento di Geoscienze dell'Università di Padova e la Fondazione Centro Studi del Consiglio nazionale dei Geologi, consiste nella creazione di una Scuola Italiana di Geologia applicata con sede a Longarone e annesso college, che nell'ottica dei proponenti dovrà diventare punto di riferimento per tutti i giovani che, una volta terminati gli studi superiori, vogliano approfondire le proprie conoscenze nell'ambito professionale sotto l'aspetto applicativo di scienze della terra, geologia e ingegneria.

Proprio la dimensione orientata all'applicazione di materie integrate rende questa proposta formativa un'innovazione nel settore. «Questa proposta» scrivono dalla Fondazione Vajont «si inserisce nell'ambito delle esperienze che portiamo avanti da anni in materia di studio del territorio e di prevenzione delle situazioni di rischio per la popolazione, ambito che ha visto la realizzazione di diversi corsi di formazione negli ultimi anni, in particolare verso quello sismico. La creazione di una scuola appositamente dedicata ad una materia di studio così importante, soprattutto in una località simbolica come quella colpita dai fatti del 1963, segnerebbe sicuramente un'importante occasione anche per la memoria del Vajont e per un approfondimento che permetta, auspichiamo, di prevenire fatti simili nel resto del mondo, ma anche ad arricchire la proposta formativa in un ambito di grande sensibilità scientifica».

Enrico De Col

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