«La seggiovia San Marco sarà spostata»
SAN VITO. «La seggiovia San Marco sarà spostata e posta in assoluta sicurezza rispetto al corso d'acqua che attualmente ci passa sotto». Così il sindaco Franco De Bon annuncia che l'impianto che, alla partenza, è stato travolto dalla colata scesa la sera del 4 agosto sarà spostato.
Da settimane i tecnici, gli esperti e le forze dell'ordine, coordinati dal Genio Civile, stanno facendo rilievi sull'area interessata dalla frana che dall'Antelao è scesa verso la valle Antrimoia, ha colpito la partenza della seggiovia San Marco e ha poi causato lo straripamento del Ru Secco che passa attraverso un tombotto realizzato sotto l'impianto e parte delle piste da sci.
«Si continua a lavorare su più fronti», ammette il sindaco, «da una parte gli uomini sulle ruspe e con i camion continuano ad asportare il materiale che è sceso e dall'altra si va avanti con i rilievi in vista delle progettazioni definitive. L'idea proposta dal Genio Civile è quella di spostare l'impianto. Fermo restando infatti che gli impianti di risalita sono di vitale importanza per l'economia sanvitese e dell'intera valle del Boite, va considerato che al primo posto deve esserci la sicurezza pubblica. Pertanto si sta valutando il modo di spostare la seggiovia. E' prematura dire se sarà spostata tutta o solo una parte di essa; questo lo sapremo finiti i rilievi e le progettazioni. Alla luce del progetto della società Scoter, che gestisce la ski area, e che si sta attivando per decidere come riaprire entro Natale l'impianto, faremo altri sopralluoghi con il Genio Civile e poi si procederà alle opere. C'è un intesa perfetta tra il Comune, la società e il Genio Civile che darà le prescrizioni intenerenti la sicurezza della ski area».
La colata del 4 agosto ha coinvolto anche le abitazioni che si trovano in piazza Antelao. Una costruita tra il 1920 e il 1930 sopra il Ru Secco e una realizzata in seguito a fianco.
Le case interessate dallo straripamento del torrente restano allo stato inagibili.
«Stiamo continuando con il Genio Civile i rilievi e gli studi anche della casa sopra il torrente e di quella a fianco», continua De Bon, «e stiamo cercando di ricostruire la storia di queste abitazioni. Abbiamo trovato in municipio un documento risalente al 1927 che assegnava alla casa sopra il torrente la destinazione di macello. Poi l'abitazione ha avuto varie destinazioni e ha cambiato diversi proprietari. L'analisi è complessa e, appena terminate tutte le verifiche, il Genio ci dirà se l'abitazione può rimanere lì o se va tolta e come mettere in sicurezza la parte che eventualmente resterà dove si trova ora. Abbiamo coinvolto anche i proprietari nella ricognizione puntuale della vicenda. Per ora le case colpite dalla colata restano inagibili. L'agenzia immobiliare che era sopra il torrente si è spostata in un’altra sede».
Continuano anche le operazioni di monitoraggio dei fronti franosi, sia a Chiapuzza e sia sull'Antelao. «In questi giorni di pioggia preannunciata», conclude De Bon, «la Protezione Civile ha monitorato le aree a rischio. La situazione per ora è tranquilla. Sopra Chiapuzza i bacini di contenimento e l'alveo sono puliti e lo stesso è dalla parte dell'Antelao; sembra che questa pioggia continua ma non intensissima abbia reso il terreno più permeabile rendendolo meno pericoloso. E' diminuita anche la temperatura e quindi gli esperti non prevedono forti temporali di calore, che sono quelli che innescano le colate. Restiamo vigili ma senza allerte».
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