La società Funivie Saslong in Val Gardena non apre per la stagione

VAL GARDENA
Con un lunghissimo e durissimo post comparso sulla pagina Facebook Saslong Ski Resort – Val Gardena la società Funivie Saslong ha annunciato la chiusura degli impianti gardenesi limitatamente alla pista di Coppa del Mondo.
“Cari clienti e appassionati di sci è la seconda e spero pure l’ultima volta che siamo costretti di dover comunicare un’altra triste notizia e questo dopo 51 anni di attività nel comparto sciistico. Le Funivie Saslong spa di Selva di Val Gardena hanno deciso, visto la totale incertezza da parte della politica di prendere una decisione chiara concreta, logica, risolutiva e soprattutto umana, non aprendo per la stagione 2020/2021. Noi non abbiamo bisogno che ce lo dica il Governo che dobbiamo chiudere o aprire siamo gente dotata di buon senso e carattere per capire ciò che dobbiamo fare e quando dobbiamo farlo. Già fin da marzo la nostra società aveva fatto presente, che visto la gravità di questa pandemia, la stagione estiva e addirittura quella invernale fossero a rischio. Per la stagione estiva visto la poca lungimiranza della nostra politica non abbiamo subito una chiusura ma adesso visto il numero dei decessi e la pressione sugli ospedali se la ragione e il buon senso prevarranno dovremmo accettare la rinuncia all’apertura degli impianti".
"Noi prima direttamente con il presidente della associazione esercenti impianti a fune Val Gardena Alpe di Siusi e dopo nell’ultima riunione del 27 novembre 2020 avevamo espresso serie perplessità sul possibile inizio di questa stagione e pesanti critiche sul modo di interpretare la situazione e sulle misure infantili e poco risolutive messe in campo. Evidenziammo come non si fosse parlato dell’aspetto più importante che era quello di rischiare di appesantire le strutture ospedaliere di Bolzano e Bressanone ma non siamo stati ascoltati". "La Saslong vuole dissociarsi completamente dal consorzio esercenti impianti a fune Val Gardena Alpe di Siusi per la sua poca sensibilità verso il duro prezzo pagato da tutti i medici, infermieri, volontari che con il loro appassionato, professionale ed esemplare sacrificio hanno permesso a tutti noi di poter parlare ancora di cose puramente venali e individualistiche".
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