La solidarietà batte anche il maltempo. Oltre mille spettatori: incasso di 14mila euro
Ancora una volta Belluno ha alzato la voce. E lo ha fatto incurante della pioggia che non ha risparmiato il Polisportivo, pur mai in grosse quantità.
Un pomeriggio di festa quello vissuto nel capoluogo, durante la manifestazione “In campo per ripartire”. Triangolare benefico tra sfidarsi la Nazionale cantanti, la Nazionale sindaci e la Nazionale di Poste Italiane. Ma il risultato sportivo, ovviamente, era l’aspetto meno importante della giornata. Gli oltre mille spettatori, con il loro biglietto, hanno contribuito alla raccolta fondi promossa dal comitato Gocce di Sole e destinata al Fondo Welfare della provincia. Incasso totale? Più di 14 mila 500 euro.
«Peccato la pioggia, ma vedere comunque un pubblico così numeroso è motivo di soddisfazione», ha raccontato la presidente di Gocce di Sole Manuela Selvestrel.
«Di sicuro mi vien da dire una cosa: abbiamo passato di peggio a livello di precipitazioni, decisamente». Riferimento a Vaia neppure troppo velato, insomma. «Ringrazio le squadre che hanno accettato di partecipare e i tantissimi volontari da tempo al lavoro nell’organizzazione della manifestazione. Siete stati commoventi».
Commovente pure l’esibizione prima del calcio d’inizio dei ragazzi di “Belluno alza la voce”, che hanno fatto venire un brivido lungo la schiena ai presenti con la canzone ormai diventata l’inno del nostro territorio e del nostro non mollare mai.
Il pubblico del Polisportivo non ha mancato di tifare con entusiasmo e passione, soprattutto per i cantanti. Impossibile fosse diversa la questione, dato che in molti aspettavano solo di poter fare qualche scatto assieme ai propri idoli. A capitanare la formazione Enrico Ruggeri, che in mezzo al campo si è dato parecchio da fare e a fine partita ha ringraziato gli organizzatori «perché ci danno la possibilità di fare del bene». E se tra i pali trovava posto Ivan Pellizzoli, ex portiere di Roma, Reggina, Padova ed Albinoleffe. In attacco il più osannato era senza dubbio Moreno, maglia numero nove e libertà di svariare lungo tutto il fronte offensivo. A dir la verità il rapper è apparso forse il cantante con più spirito agonistico e non è mancata pure qualche protesta di troppo, nei confronti degli arbitri dell’Aia. In generale comunque i volti noti non mancavano, tra cui il vincitore di Sanremo 2018, Ermal Meta, e poi i vari Biondo, Rocco Hunt, Alessandro Casillo, Briga e molti altri.
Ma già nella prima partita i cantanti hanno dovuto scontrarsi contro i sindaci, trascinati dal solito, immancabile Roberto Padrin. Il capitano, uno dei tre bellunesi in rosa assieme all’assessore Giannone e a Marianna Hofer, quando partiva non lo prendeva più nessuno e spesso Pellizzoli si è dovuto inchinare di fronte alle conclusioni del numero 11. Perché va bene la solidarietà. Ma in campo a perdere non ci stava nessuno. Ieri però ha vinto, ancora una volta, Belluno e i bellunesi. —
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