La spesa è a domicilio per combattere lo spopolamento

Il Comune mette in palio 25 mila euro tra i negozianti per le consegne agli anziani che vivono nelle frazioni
Inaugurazione del museo delle zoche
Inaugurazione del museo delle zoche



Spesa portata a domicilio per combattere lo spopolamento. Il progetto l’ha lanciato il Comune di San Gregorio, che si è visto assegnare 25 mila euro dal fondo nazionale integrativo per i comuni montani. E quei soldi, ora, li mette in palio tra i commercianti intenzionati a creare o potenziare un servizio di consegna di merci a domicilio che possa dare una mano ai residenti nelle frazioni.

Il bando pubblico per erogare i finanziamenti si rivolge sia alle piccole attività commerciali già esistenti sia alle imprese intenzionate a aprire dei nuovi negozi di vicinato. In palio ci sono, appunto, i 25 mila euro che il Comune ha ricevuto dal fondo nazionale, soldi che verranno destinati tutti all’operazione.

La graduatoria premierà chi fornirà alla popolazione sangregoriese il servizio più efficiente e moderno: il massimo dei punti andrà a chi consegnerà la spesa a domicilio per sei giorni alla settimana, permettendo gli ordini via internet, coprendo tutte le frazioni del paese e consegnando prodotti di prima necessità per la popolazione anziana. Ma l’obiettivo è di avere un servizio di spesa a domicilio almeno per quattro giorni a settimana, che rappresenterebbe un bell’aiuto per chi abita nelle frazioni sangregoriesi.

«È una iniziativa che riteniamo fondamentale per combattere lo spopolamento», spiega il sindaco Mirco Badole,«perché se non troviamo un sistema per dare una mano ai piccoli negozi nei paesi sarà un problema».

A San Gregorio, comune interamente montano, già ora la situazione è difficile sul fronte del commercio. «Siamo messi male», allarga le braccia Badole. «Abbiamo una tabaccheria con negozio di souvenir, abbiamo due ristoranti e abbiamo un solo negozio di generi alimentari che fa anche il servizio porta a porta. Con questo bando cerchiamo di dare una mano perché è evidente che non è facile tenere aperto un negozio nei piccoli paesi».

Il bando, oltre che a spronare i negozi esistenti a potenziare i servizi offerti, vuole incentivare anche nuove aperture. «A Paderno avevamo un negozio che però ha chiuso», dice Badole, «se qualcuno volesse provare a riaprirlo questa è l’occasione giusta». —



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