La spiaggia a Lambioi si farà ma non subito L’iter è stato avviato
BELLUNO. La spiaggia di Lambioi si farà, ma ci vuole tempo. Dopo una serie di verifiche, ieri il Comune ha riunito tutti gli enti interessati alla zona, quella sulla sponda destra del Piave, dove in molti vorrebbero un’area attrezzata per lo svago estivo. Il punto di partenza sta nelle molteplici complicazioni a quella che sembra un’idea molto semplice da realizzare e basta scorrere l’elenco dei partecipanti all’incontro per capirlo. Insieme all’assessore ai lavori pubblici Luca Salti, hanno parlato della spiaggia di Lambioi i Servizi forestali regionali, il Genio civile, la Comunità montana, la Provincia e gli uffici tecnici comunali.
«L’area è demaniale, gestita dal Genio civile al quale spettano anche eventuali canoni, a carico sia degli enti pubblici che dei privati», spiega l’assessore Salti. Il canone è da definire, perché dipende da vari aspetti e avrà una prima durata di sei anni. Poi c’è il problema del rischio idraulico: «Nel Piano di assetto idrogeologico quella è zona P3, a rischio elevato», continua Salti, «e a seconda di cosa si farà serve una variante urbanistica». Ma non è finita: in ogni caso servirà un parere della Soprintendenza ai beni ambientali (che avrebbe già detto no ad eventuali chioschi) e la gestione del verde segue regole molto rigide. In pratica per tagliare un albero possono servire tre mesi.
«La linea più corretta da seguire», dice l’assessore, «è quella di andare per stralci, evitando stravolgimenti. In ogni caso non sarà per quest’anno, ma lavoriamo per il prossimo. Pensiamo a fare un campo da beach volley, una spiaggia con la sabbia, un’accessibilità sicura dal parcheggio, una recinzione. Interventi minimi, ma importanti per la città, specie in un momento in cui viaggiare diventa sempre più difficile per le famiglie». La giunta sta preparando una delibera con un primo progetto che dia l’idea anche dei costi da affrontare.
«La zona va dai muraglioni (dove si tenne lo spettacolo di Paolini) in direzione ovest dove si può ricavare una spiaggia», aggiunge il sindaco Jacopo Massaro. «A me piacerebbe anche avere lo spazio per un palco per i concerti. In ogni caso partiremo dalla pulizia, che è già un buon inizio per restituire l’area ai bellunesi. L’idea è quella di aprire uno spazio anche culturale in città lungo il fiume, perché attrezzare la spiaggia è un passaggio propedeutico ad altre cose».
Le verifiche sulla fattibilità però sono solo all’inizio e la Provincia avrebbe accesso a dei finanziamenti, che però in questo momento sono in forse visto che l’ente è soppresso.
«Ci sono alcuni aspetti complessi», conclude Massaro, «ma di sicuro la volontà di procedere non manca e quindi dipaneremo la matassa, partendo dagli interventi di manutenzione. Seguiremo la logica dei piccoli passi, del buon senso e del pragmatismo: cioè quello che si può fare subito si fa». Per quanto riguarda la pulizia dell’argine i Servizi forestali regionali hanno già dato la disponibilità a lavorare con i loro mezzi.
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