La spiaggia di Ponte fa già discutere «Nessun pericolo»

I cittadini si chiedono se sarà al riparo dalle piene del Piave Vendramini: «Abbiamo i permessi ed è anche a costo zero»
Di Gigi Sosso

BELLUNO. Stessa spiaggia, stesso Piave. Che cos’ha in meno Ponte nelle Alpi, in confronto a Belluno? E allora, anche subito dopo l’estrema periferia cittadina, stanno pensando a un arenile, in riva al fiume sacro alla patria. L’area già individuata è quella sotto il castello, all’altezza del ponte, in una località che si chiama La Nà, in italiano la nave. Un porticciolo, che serviva come punto di attracco agli zattieri diretti a Venezia, con il legname per la Serenissima. Nel fine settimana, non si parlava quasi d’altro, in giro per i bar e in altri luoghi di aggregazione, tra viale Dolomiti, viale Cadore e le strade più interne e più di qualcuno faceva notare che basterebbe una piena, una di quelle che si chiamano brentane, per portare via tutto. Almeno a Lambioi c’è l’argine, ma a Ponte come si regoleranno?

Il sindaco Paolo Vendramini non vuole nemmeno sentir parlare di rischi: «Esiste una scogliera, tanto per cominciare e abbiamo avuto tutti i permessi necessari, questo significa che il pericolo di un’inondazione non esiste. Il Piave può anche incattivirsi, ma se abbiamo deciso di costruire un’opera in quell’area è perché abbiamo fatto tutte le valutazioni necessarie».

Il progetto è già bello e pronto e gira per le scrivanie del municipio di Cadola: «C’è in animo di costruire un parcheggio, in fondo alla stradina, che parte da via Zattieri. Una volta sulla riva sinistra, è prevista una piattaforma, che dovrà essere utilizzata come solarium, il tutto su un arenile di sabbia lavata del Piave, che farà senz’altro contenti i bambini. In più, uno spazio per sdraio e ombrelloni e uno per le griglie. Credo che potrà essere piacevole mangiare qualcosa in compagnia, dopo aver preso il sole e magari fatto il bagno. Sarà un nuovo spazio di aggregazione molto importante per i pontalpini, tenuto conto anche del fatto che a monte ci sarà un parco, tra l’asilo e la casa di riposo per anziani».

L’altro aspetto positivo è che l’operazione non costerà nemmeno un euro ai pontalpini: «Questo è sicuro. Siamo riusciti ad avere un finanziamento da 50 mila euro dai Servizi forestali della Regione e gli operai sono già al lavoro, per disboscare la strada di accesso. Entro pochi giorni, sarà tutto a posto, naturale che per cominciare a frequentare la spiaggetta bisognerà aspettare la prossima primavera. Quello che non capisco è il perché di tutte queste discussioni, con tanto di pareri negativi, detto che ognuno è libero di dire quello che pensa. Non costa niente alla collettività e avremo un altro posto dove andare e ritrovarsi sul modello di Lambioi, dove obiettivamente le caratteristiche sono differenti. Ma questo non significa che non si possa fare».

Argomenti:spiaggiapiave

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi