La storia della comunità di Pelos di Cadore in un dvd

Un tempo il paese era una tappa importante tra Cadore e Friuli
Una vecchia immagine di Pelos
Una vecchia immagine di Pelos
Dopo il libro di Myriam Da Rin, con foto di Vito Vecellio, uscito lo scorso anno e dedicato al 50º dell'istituzione della Parrocchia di Pelos di Cadore, è stato presentato nella chiesa di S. Bernardino, il nuovo dvd intitolato "Pelos di Cadore e dintorni, dagli albori alla scoperta delle nostre radici". Si tratta di un documentario storico (Ed. Emmaus Film- prod. Sergiomada Film) della durata di 62 minuti, diretto da Giorgio Sernagiotto e Marco D'Ambros.  Un paese forse piccolo ed appartato oggi, ma che per molti secoli era tappa importante sulla strada fra il Cadore e il Friuli attraverso il Passo della Mauria. Qui transitavano derrate alimentari e colonne militari, amiche e nemiche, qui arrivò probabilmente l'evangelizzazione con i Santi Ermacora e Fortunato, qui sostarono i Patriarchi di Aquileia ed i loro legati, da qui partivano tanti futuri sacerdoi alla volta del Seminario di Udine.  La piccola piazza era un vero e proprio quadrivio, da cui si dipartivano quattro importanti strade, rispettivamente verso Vigo, verso Lorenzago e il Mauria, verso il ponte "Pelos" sul Piave e il resto del Cadore e infine verso il bosco per arrivare a Vigo o a Treponti.  La storia di Pelos è molto antica e il suo nome appare addirittura nell'atto più importante che abbia il Cadore, ovvero lo Statuto cadorino del 1338. Quel testo di leggi civili e penali venne redatto dal vicario della comunità e dei 12 uomini eletti dai centenari, che lo assecondarono in quest'impresa, c'era pure "Paesio da Pelòs Officiale di Cadore".  Di questo e di molto altro parla il dvd, grazie alla voce di Martina Valentinuzzi, alle foto di Vito Vecellio e ai testi ed alla sceneggiatura di Myriam Da Rin, di antico casato locale, con il contributo materiale e fattivo di altre persone di Pelos. Vengono via via presentati i personaggi, le famiglie, le antiche case, la piccola industria basata su molini e segherie sul Piova, stalle e fienili, il dialetto con le sue peculiarità, la cucina e perfino la poesia di Orazio Da Rin. Il tutto sempre proiettato naturalmente sul più ampio sfondo delle grandi vicende che hanno interessato nei secoli l'intero Cadore.  L'obiettivo è di far entrare questo documentario in ogni famiglia "pelosita", di farlo conoscere ai tanti emigranti sparsi per il mondo e a tutti coloro che amano la storia del Cadore. Perché, come ribadiscono gli autori, chi è curioso per natura migliora la propria vita e scopre che il sapere è meraviglioso ed infinito. Soprattutto quando si guarda dallo speciale osservatorio di casa propria e si parte dalle radici vicine della piccola patria alpina.

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