La storia: «Io incinta rischio di non fare il concorso»

L’appello di una docente bellunese al premier Renzi e al ministro Giannini. «Spostate la data»

BELLUNO. «Sono arrabbiata e delusa». Parole di Francesca Da Ros, docente bellunese che si trova in una situazione difficile: la sua gravidanza, infatti, rischia di farle saltare «l’occasione di avere un lavoro». «Per questo motivo chiedo al premier Renzi e al ministro Giannini la possibilità di far fare le prove scritte a tutte le donne che si trovano nella mia stessa condizione in un’altra giornata».

«Entro questa settimana dovrei partorire», racconta Francesca Da Ros , «e avrei due prove scritte da sostenere a Padova nei giorni 16 e 17 maggio. Se tutto dovesse filare via liscio, in quei giorni dovrei uscire dall'ospedale. Da Belluno a Padova ci sono circa 200 chilometri e farsi tutta questa strada, con tutte le complicanze probabili di un post parto e con un bambino di pochi giorni, risulta molto difficile».

La docente si è rivolta al sindacato il quale le ha risposto che, per quanto riguarda il concorso scritto, non è possibile chiedere delle variazioni, né di sede, nè di giornate. «Confidavo in questo concorso, ho fatto delle supplenze, sono in seconda fascia: aspettavo questa occasione per poter entrare in maniera stabile nel mondo della scuola. Invece, rischio di perdere questa opportunità».

«Sono arrabbiata e delusa», conclude la donna, «visto che si parla tanto di tutela della maternità: dal punto di vista concorsuale, aspettare un figlio sembra che sia un evento invalidante che non permette di partecipare ad un concorso che è per la vita. Dicono che il prossimo concorso sarà fra tre anni, però è tutto campato in aria e quindi rischio di rimanere senza un lavoro».

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