La storia si fa rievocazione: oggi sarà aperto il “poiat”
L’antica tradizione dei carbonai rivivrà oggi a Zoppé con l’apertura del Poiat, ultimo atto del lento processo di trasformazione della legna in carbone che affonda le radici nella notte dei tempi. La carbonaia che sta bruciando da sei giorni rappresenta oggi una rievocazione storica, ma un tempo era la principale fonte di sostentamento economico delle famiglie non solo di Zoppé, ma anche dei paesi limitrofi tra il Cadore e la Val di Zoldo.
«Le carbonaie o poiat di Zoppé lavoravano incessantemente per produrre carbone da inviare a Venezia», racconta Zeno Sagui, presidente dell’associazione carbonai di Zoppé e membro dell’associazione europea che accoglie tra le proprie fila i carbonai di diversi paesi, soprattutto Germania, Austria e Svizzera dove oggi è ancora un mestiere richiesto e ben retribuito. «Dagli anni cinquanta ad oggi molte cose sono cambiate. Il gelato è diventato il mestiere più redditizio anche alla luce della richiesta sempre più bassa di carbone sui mercati. La tradizione però è rimasta viva e ogni anno offre un momento emozionante alla nostra comunità».
Il poiat che sta bruciando da qualche giorno sotto la stretta sorveglianza, giorno e notte, di almeno due carbonai, verrà aperto oggi: appuntamento nel bosco in località Ial Alberc, a due passi dal centro del paese e facilmente raggiungibile anche a piedi. «Alle 11 toglieremo la copertura, che è composta principalmente da terra refrattaria», prosegue Zeno Sagui, «ma il processo di bruciatura del poiat non ha tempi prestabiliti. Molto dipende dal meteo e le piogge degli ultimi giorni hanno rallentato le attività. Faremo di tutto per aprire il poiat domani (oggi per chi legge, ndr) ma probabilmente slitterà tutto al pomeriggio». –
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