La storia: "Via da Milano, scelgo Belluno"
Da manager in una società lombarda a negoziante di accessori per moto. Filippo Osnato si è preso un anno di aspettativa. Filippo Osnato si è preso un anno di aspettativa
Filippo Osnato nel negozio inaugurato ieri
BELLUNO.
Vivere in una grande città, in una metropoli dalle mille opportunità, è il sogno di molti. Soprattutto di molti giovani bellunesi. Tante volte, però, proprio la metropoli, con i suoi ritmi frenetici, il traffico, gli spostamenti che richiedono ore e una tensione latente che pervade l'aria, rischia di diventare invivibile. E così è sempre più facile vedere ragazzi e ragazze attorno ai 40 anni che lasciano Milano, Roma, Bologna, solo per fare qualche nome, per tornare a Belluno, che sarà sì piccolina, ma ha i suoi vantaggi.
Uno su tutti: la si riesce a "vivere" senza fare fatica. L'ultimo a fare il "salto" al contrario, a tornare nella città che gli ha dato i natali, è Filippo Osnato. 41 anni, una laurea in giurisprudenza, un buon lavoro a Milanosport, società controllata dal Comune che gestisce le strutture sportive della città. Osnato è il responsabile dell'area strutture: «Facevo in modo che fossero sempre a posto per le gare che si dovevano disputare, le manutenzioni, i servizi», racconta. Il trasferimento nella metropoli lombarda avviene nel 1989, per l'università. L'impressione che Osnato ne ha è «spettacolare. Cresciuto in una città come Belluno, Milano ti sembra il massimo, perchè offre moltissimo».
Ogni sera qualcosa da fare, locali, eventi, mostre, concerti, per non parlare dello sport. «Da studente, o appena inizi a lavorare, te la godi. Poi però i ritmi che la città ti impone diventano difficili da sostenere». Da qui la voglia di tornare a casa, a una Belluno che, pur con tutti i suoi difetti, ti permette di spostarti da un capo all'altro della città in mezzora, e non in due ore o più. «Qui posso vivere secondo i ritmi che cercavo», dice Osnato. «La mia giornata tipo a Milano era: sveglia alle 6.30, portare a spasso i cani, ufficio alle 8. Pausa pranzo di 20 minuti, se c'erano, e pomeriggio di lavoro. Se sei fortunato esci per le 19, sennò quando capita, anche le 22, mezzanotte». Poi di nuovo per strada, il viaggio, la spesa, i cani, cenare... e la serata è già finita. «A un certo punto mi sono accorto che la parte ludica, divertirmi, diventava un impegno. Uscire la sera dopo una giornata così significa tornare a casa all'una di notte, e il giorno dopo la sveglia suona sempre alle 6 e mezza». Insomma, Milano (come Roma, o Bologna) offre tanto, ma bisogna avere il tempo per viverla. «Un esempio: qui se voglio prendermi un aperitivo con un amico ci mettiamo d'accordo e in 10 minuti ci vediamo. A Milano devi guardare l'agenda e prendere un appuntamento». Osnato si è preso un anno di aspettativa, è tornato a Belluno, e ha aperto un negozio di accessori per appassionati di moto: B.Look, inaugurato proprio ieri, in via Matteotti. «Secondo me Belluno è la città giusta dove passare l'adolescenza e dove tornare verso i 40 anni», conclude. «Giusto fare un'esperienza fuori, ma anche qui non è male. Tanto più che vedo fermento ultimamente, i ragazzi hanno voglia di fare, c'è movimento in giro». (a.f.)
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