La “Strada dei formaggi e sapori” al lavoro per rilanciare il settore
Dopo lo stop per la chiusura del Consorzio Dolomiti e la scomparsa di chi seguiva l’associazione insieme con la Coldiretti si sta impegnando per avviare nuovi progetti per far ripartire le iniziative
- A destra Massimo Simionato del ristorante La Taverna A sinistra le cuore del ristorante di Belluno
BELLUNO. La “Strada dei formaggi e dei sapori delle Dolomiti bellunesi” si rinnova per ripartire più forte puntando nuovi mercati al di fuori dei confini provinciali. A dirlo è il presidente dell’associazione, Massimo Simionato.
«Dopo la chiusura del Consorzio Dolomiti che seguiva i bandi e le opportunità che potevano venire dalla Regione ma anche dall’Europa e dopo la scomparsa di chi se ne occupava a livello amministrativo, la Strade dei formaggi, che raccoglieva 220 soci tra le latterie bellunesi, ha subito una battuta di arresto importante, inutile nasconderlo», dice il presidente.
Molti soci, in quest’anno di stop forzato, hanno preferito, infatti, non pagare neanche la quota associativa, facendo diminuire gli associati. Ma dopo 12 mesi e più di impasse, «adesso stiamo ragionando per rilanciare le nostre imprese produttrici di formaggi e di prodotti tipici locali pensando anche un po’ più in grande», anticipa Simionato, che però non vuole scoprire già i progetti a cui sta lavorando, grazie anche al supporto tecnico della Coldiretti, che è subentrata al posto del Consorzio Dolomiti.
«La nostra mission rimane sempre la stessa quella cioè di promuovere i nostri prodotti tipici e cercare di fare anche altri associati, ingrandendo la Strada dei formaggi. Da soli non è pensabile andare avanti, per cui tramite la Coldiretti e la Camera di commercio avvieremo nuovi progetti che presto presenteremo alla comunità e che ci permetteranno di ripartire, speriamo questa volta senza intoppi».
A dimostrazione che il 2017 è stato un anno di “stanca” per l’associazione bellunese c’è anche il fatto che, per la prima volta dopo 13 anni, nel corso delle manifestazioni per il patrono di Belluno, non è stato organizzato il consueto incontro in Camera di commercio che serviva per presentare i vari prodotti, ma anche per premiare quelli ritenuti migliori.
La responsabilità di questa mancata manifestazione ricade sull’ente camerale «che, da anni, era deputata ad organizzare questo evento. Se non l’ha fatto c isarà un motivo», precisa Simionato che aggiunge: «La Strada dei formaggi nell’iniziativa era solo ospite, non organizzatrice». La spiegazione che fornisce il segretario generale camerale, Romano Tiozzo è un po’ diversa. «La questione è che sia i soci della Strada dei formaggi che Veneto Agricoltura, che era partner dell’iniziativa, hanno chiesto un po’ di tempo per rivedere la manifestazione. Il mondo delle imprese, infatti, sta pensando di avviare questa iniziativa ogni due anni uscendo dai confini provinciali. Infatti, come Camera di commercio possiamo offrire una vetrina più ampia, collegandoci anche con Treviso. E anche l’Onaf (organizzazione nazionale degli assaggiatori di formaggio) sta valutando una sua riorganizzazione. Insomma, questo stop è stato pensato come una sorta di anno sabbatico per rilanciare l’iniziativa rispondendo alle nuove richieste dei consumatori e del mercato. Credo che, come è giusto, le manifestazioni dopo 13 anni hanno bisogno di rinnovarsi». Dispiaciuto per il mancato appuntamento, Paolo Doglioni che da sempre crede in questo evento. «C’è stata un’incomprensione di comunicazione tra uffici. Speriamo che possa ripartire al più presto e con più vigore», commenta.
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