La tensione svanisce di fronte ai saggi brevi
BELLUNO. Migliaia di giovani chinati sui banchi. Migliaia di cuori che scandiscono il tempo a un ritmo accelerato, migliaia di mani che provano a far scorrere la penna sul foglio ancora bianco, migliaia di piedi che saltellano impazienti sul posto. È la prima prova dell’esame di maturità. Quella meno temuta dagli studenti, forse, ma che rompe il ghiaccio su una delle settimane più dure e più belle che si troveranno ad affrontare, poiché chiude un percorso scolastico durato cinque anni e ne apre uno, totalmente diverso, sul mondo dell’università o del lavoro.
Le lancette segnano le 12 spaccate. È ancora presto, soprattutto in alcune scuole come l’Iti e il Liceo classico, dove si è cominciato con mezz’ora abbondante di ritardo a causa dei soliti problemi legati al codice per l’apertura della busta con le tracce.
Dopo quattro ore e mezza dalla campanella d’inizio cominciano a uscire i primi ragazzi. Nonostante la parola-indizio “verde” su cui aveva scherzato il Ministro dell’istruzione Stefania Giannini, non sembra che le previsioni della vigilia siano state confermate. «Sinceramente non ci aspettavamo queste tracce», affermano due studenti del Brustolon, «Pensavamo di trovare temi come l’immigrazione o il terrorismo. L’unica che non ci ha stupito è stata l’analisi di testo su un brano di Umberto Eco, scomparso a febbraio. Tuttavia, abbiamo scelto entrambi la traccia tecnico-scientifica: “L’uomo e l’avventura dello spazio”. Dopo gli esami proveremo a far domanda in Luxottica».
Le tracce su cui si sono dovuti confrontare gli oltre 500 mila studenti in tutt’Italia sono state le seguenti: Umberto Eco per l’analisi di testo; 70 anni di voto alle donne (1946-2016) per l’ambito storico; il concetto di “confine” con una citazione di Zanini per l’attualità; il rapporto padre e figlio in arte e letteratura; “Crescita, sviluppo e progresso sociale. Il Pil è la misura di tutto?” per l’ambito economico con un brano di Kennedy; il “valore del paesaggio”, ambito storico-politico con una citazione di Vittorio Sgarbi; infine, “L'uomo e l'avventura dello spazio” a partire dal testo di Valesini “Samantha Cristoforetti si racconta al ritorno dallo spazio”.
«Ero tranquillissima», confida Francesca Dall’Asen del Liceo artistico Da Vinci. «Ho scelto il saggio breve, ambito economico, perché era quello su cui ci eravamo esercitati maggiormente. Penso di aver fatto un buon lavoro. Quella che mi preoccupa di più è la terza prova che sarà lunedì 27. Finiti gli esami, credo che mi iscriverò a un corso di oreficeria».
Anche per alcuni studenti dell’Iti lo scoglio più grande rimane la terza prova. «All’inizio ero agitato», ha spiegato Federico Ebone, «ma leggendo le tracce mi sono tranquillizzato e ho optato per il saggio breve a indirizzo storico-politico. Il prossimo esame è quello di Costruzioni-ambiente e territorio, ma la vera sfida sarà lunedì con la terza prova».
Di parere diverso Stefania Pierobon del Liceo scientifico Galileo-Galilei: «La prova che temo di più è sicuramente quella di matematica. Non ero agitata anche se c’era molta tensione nell’aria. Pensavo di trovare argomenti più attuali come l’immigrazione o l’unione europea. Alla fine ho scelto la traccia artistico-letteraria, che iniziava con una poesia di Saba e un brano di Kafka, perché potevo collegarla a tanti autori diversi come Freud, Svevo e Dickens. Ho scritto quattro colonne giuste. Per quanto riguarda il futuro, ho già superato il test d’ingresso dell’università di Scienze cognitive a Rovereto». «Io invece proverò a entrare all’università di interpretazione a Trieste», afferma Ilaria Fusco del Catullo. «La prova di oggi è andata bene, ero tranquilla. Ho scritto circa tre colonne sul valore e sulla conservazione del paesaggio».
Prevalenza quindi di saggi brevi in quasi tutte le scuole. La prima prova non ha destato grandi preoccupazioni tra gli studenti. Ma gli esami sono appena all’inizio.
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