La testimonianza: «Quei bimbi fuori dall’asilo per me sono un assurdo»

Maria Nardecchia il 12 è scesa da Auronzo fino a Fortogna per “sensibilizzare” il Presidente Mattarella sul tema dei vaccini 

IL PERSONAGGIO

Maria Nardecchia è la nonna coraggio, salita agli onori della ribalta per aver portato alla conoscenza del capo dello Stato Sergio Mattarella il caso dei bambini auronzani ancora oggi fuori dall’asilo perché non vaccinati. Laziale di nascita ma cadorina d’adozione, la signora Nardecchia ripercorre così, a qualche giorno di distanza, quanto successo quel martedì all’esterno del cimitero di Fortogna dove era in corso la visita del Presidente della Repubblica poi proseguita fino a Belluno.

«Ho speso la mia vita a contrastare le ingiustizie», ha spiegato la diretta interessata che il 12 marzo scorso, alla buonora, è partita da Auronzo con il chiaro intento di “provare” ad avvicinare il capo dello Stato, «non sapevo neanche io cosa fare di preciso, se fermarmi a Longarone o proseguire fino a Belluno. Quando sono arrivata a Fortogna mi sono fermata lì, non so neanche io bene il perché. Sono arrivata tardi e dunque non sono riuscita ad entrare nel cimitero di Fortogna, ma quella si è rivelata la mia fortuna. Sono rimasta all’esterno del cimitero e quando il Presidente Mattarella è uscito per rimettersi in macchina per proseguire il viaggio verso Belluno ho deciso che quello era il mio momento. Ho pensato, ora o mai più. Ho urlato: “Presidente, Presidente” . Lui si stava per infilare in macchina ma ha alzato di colpo lo sguardo verso di me per poi decidere di venirmi incontro. Per tutta risposta gli ho mandato un bacio da lontano. Di preciso cosa gli ho detto non lo ricordo. Ricordo solo le telecamere attorno ed un gran trambusto».

Maria Nardecchia non ci sta a passare come una persona in cerca di visibilità; la causa che ha intrapreso è tanto nobile quanto diretta, perché vissuta sulla propria pelle. Le nipoti infatti figurano tra i sette bambini esclusi dall’asilo paritario di Auronzo perché non vaccinati.

«Ho chiesto a Mattarella di prendere una posizione in merito alla vicenda dei vaccini senza però ottenere risposta. Non che me l’aspettassi, sia chiaro, ma ci tenevo ad esprimergli disappunto ed indignazione che poi sono sentimenti di tanti, in tutta Italia e non solo ad Auronzo».

A proposito di vaccini la signora Maria chiarisce la propria posizione.

«Non siamo no vax, lungi da me passare per quello che non sono. Chiedo però che, prima di sottoporre un bambino ad un vaccino, lo stesso venga messo al centro di una serie di controlli specifici al fine di evitare problemi o reazioni. Rispettiamo chi sottopone i propri figli ai vaccini ma bisogna capire che i bambini non sono tutti uguali».

Maria Nardecchia pone l’accento sul problema già portato alla ribalta da altri al centro della vicenda.

«I bambini chiedono ogni giorno perché non possono andare all’asilo, cosa dobbiamo rispondergli? Ho provato a spiegargli come stanno le cose, idem stanno facendo i genitori; ma loro sono dispiaciuti, ancor di più perché i primi a fare domande sono i compagni. Non ci resta che sperare che questa brutta vicenda si chiuda presto».

Non è la prima volta che Maria Nardecchia “intercetta” un capo dello Stato. Lo fece anche nel 2009, durante la visita di Napolitano ad Auronzo: «Quella volta decisi di portargli un messaggio di sensibilizzazione attorno al problema del terremoto che aveva da poco colpito il Centro Italia». —


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