La tragedia di Zurigo, il cordoglio dei colleghi di lavoro

Il cameriere Emilio Sacchet ha perso la vita giovedì sera mentre stava lavorando in un prestigioso ristorante di Zurigo


Muore sul lavoro in un ristorante di Zurigo. Emilio Sacchet ha perso la vita giovedì sera, mentre stava finendo il suo turno di cameriere allo Zunfthaus zur Waag. È un prestigioso locale sul Münsterhof, una piazza nel centro della città nella Svizzera tedesca, accanto alla chiesa di Fraumünster. La polizia sta ancora indagando sulla dinamica del tragico incidente, che si è verificato verso le 23.

Il 52enne cameriere originario di Longarone sarebbe rimasto schiacciato da un montacarichi per un improvviso contrattempo. Dopo aver sparecchiato i tavoli, alla fine di un banchetto abbastanza frequentato, Sacchet stava maneggiando tovaglie e stoviglie e ha caricato questa specie di ascensore: le cause di quello che è accaduto, in pochi secondi, sono all’esame della “polizei”, che sta cercando di capire se ci possano essere responsabilità da parte di terze persone.

Sono subito arrivati sul posto l’ambulanza e i vigili del fuoco, ma per Emilio Sacchet non c’è stato più niente da fare: «Purtroppo è morto nella nostra cucina», spiega in inglese Sepp Wimmer, il proprietario della struttura, «stava facendo al meglio il suo mestiere, come in ogni giornata lavorativa e non sappiamo davvero darci pace per quello che è accaduto. Non nascondo il fatto che siamo tutti molto rattristati, anche perché Emilio faceva parte del nostro staff già da qualche tempo ed era un ragazzo molto simpatico e capace. Noi ci siamo fatti un’idea, ma naturalmente lasciamo che siano gli investigatori a ricostruire con maggiore precisione quello che è avvenuto. Non ce lo saremmo mai aspettati».

Di solito lo Zunfthaus zur Waag ha una clientela non solo locale, ma anche internazionale. In tempi di Coronavirus, però, può essere frequentato solo da svizzeri e con tutta una serie di prescrizioni. Che la proprietà stimasse molto Sacchet lo si capisce anche dal tono del profilo sul sito internet ufficiale: «Capo dei banchetti. Dal 2019, Emilio Sacchet è responsabile dell'organizzazione dei nostri eventi. Insieme al suo team di assistenti per banchetti, l'amichevole veneto italiano si occupa del regolare flusso di servizi e del benessere dei nostri ospiti, durante le numerose feste private e gli eventi aziendali».

Non era la prima volta che Sacchet lavorava all’estero. In precedenza, era stato in una gelateria in Germania, a Monaco e in giro si trovava sempre bene, anche grazie alla sua grande simpatia e disponibilità. Era conosciutissimo e, quando tornava in provincia, non mancavano le occasioni per un brindisi in compagnia. Il fratello Alessandro, che è stato presidente dell’Ordine degli Architetti non ha ancora potuto partire per Zurigo: «Ho interpellato il consolato e, fino a quando non avrò in mano l’atto di morte di Emilio. Ci sono anche delle limitazioni alla circolazione per via del Covid-19, ma spero che non debba passare molto tempo. Intanto, ci stiamo appoggiando a un cugino di San Gallo, che per adesso ha avuto delle informazioni frammentarie. C’è una ricostruzione dell’evento, ma aspettiamo di avere qualcosa di più fondato. Il dolore è fortissimo, perché mio fratello era quello che si definisce un vulcano. Simpatico e brillante, oltre che un grande lavoratore».

Emilio Sacchet lascia il papà Edo e la mamma Rita. —


 

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