La truffa arriva in rete o via telefono
Tante le proteste degli utenti bellunesi per call-center «ingannevoli» o acquisti «fasulli»
Guido Mattera responsabile della Feder- consumatori
BELLUNO. «Bellunesi, fate attenzione quando vi propongono di passare da una compagnia a un'altra, sia che si parli di gas, di elettricità o di telefonia. Prima di cambiare, dovete capire che tipo di consumatori siete, quando e quanto consumate. E' questo l'unico modo per non cadere in trappola». A parlare è Guido Mattera, responsabile provinciale della Federconsumatori, che fa un quadro delle lamentale presentate nel corso del 2010 allo sportello di viale Fantuzzi. Sos energia. Rispetto al passato, c'è stata una vera e propria impennata di reclami nel settore dei servizi. Due le motivazioni: la difficoltà nella lettura delle bollette e le proteste per cambi di utenze che alla resa dei conti si rivelano tutt'altro che vantaggiosi. «Sono una sessantina i reclami che riguardano i contratti stilati telefonicamente con le aziende che si occupano di energia o telefonia», spiega Mattera. «Colpa della liberalizzazione, che ha introdotto un elemento di scarsa trasparenza. Con la nuova legge, infatti, i call-center delle varie aziende spingono gli utenti a cambiare gestore, senza che questi si rendano conto se la manovra sia realmente vantaggiosa. Altre lamentele riguardano le difficoltà nella lettura delle bollette: in questo caso a rivolgersi a noi sono soprattutto gli anziani». Occhio al telefono. La parte del leone tra le lamentele spetta sempre al campo della telefonia: «E non potrebbe essere altrimenti», spiega Mattera, «vista la grande diffusione del cellulare. Un'ottantina le conciliazioni e i reclami che abbiamo trattato, coinvolgendo direttamente i gestori. In un paio di casi sono state annullate maxi bollette da 1.500 euro, come quella arrivata a una carrozzeria di Feltre: il proprietario, a fronte di una disdetta regolare, continuava a ricevere addebiti di servizi che lui non aveva mia chiesto. Solo il nostro intervento ha permesso di sanare la situazione. La cosa scandalosa è che questa persona da sola non sarebbe mai riuscita a dirimere la situazione, perché il rapporto con il call center è sempre difficoltoso». Truffe in rete. Occhi aperti quando acquistate su Internet. L'invito di Mattera è rivolto soprattutto ai giovani: «Chi vuole acquistare non deve limitarsi a cercare il prezzo più basso, ma è chiamato a valutare le notizie sul venditore. Se questo è abituale e serio, non ci sono problemi; se è comparso in Internet da un mese e ha avuto pochi contatti, il rischio truffa è in agguato. E in questi casi è difficile tornare in possesso dei soldi versati». Mamma Rai. Una quindicina le persone che si sono rivolte alla Federconsumatori per le difficoltà incontrate nella disdetta del canone Rai: «Una manovra sempre complicata, che deve essere fatta correttamente. Per lo più si rivolgono allo sportello della Federconsumatori familiari di persone decedute o utenti che si sono trasferiti». Assicurazioni, banche e garanzie. Non mancano i reclami (una ventina nel 2010) sui contratti stilati con assicurazioni e banche: in due casi è dovuta intervenire la nuova figura dell'arbitro bancario a dirimere la controversia. Una ventina di "incomprensioni" anche per la garanzie dei prodotti acquistati nei negozi: «Spesso», spiega Mattera, «chi acquista un oggetto difettoso, viene invitato dal commerciante a spedirlo al produttore per la sua sistemazione, senza che questi si assuma la benché minima responsabilità. Ma il codice del consumo sottolinea come l'interfaccia del cliente sia il negoziante, che non può e non deve fare orecchie da mercante». La casa fa acqua. Una decina i contenziosi aperti con ditte artigiane, riguardo a canne fumarie difettose, interventi idraulici mal eseguiti e prezzi più alti rispetto ai preventivi della vigilia. «Di solito», spiega il responsabile di Federconsumatori Belluno, «i reclami arrivano da persone che, acquistate nuove abitazioni, si trovano a fare i conti con la comparsa di muffe sulle pareti, tubi che perdono e infissi difettosi. In questi casi l'impresa costruttrice non è mai propensa a sistemare le anomalie. Il nostro intervento il più delle volte risolve i contrasti». La povertà dilaga. Mattera conclude la sua disamina con un'amara riflessione sulla crisi economica: «Tante volte si sono presentate al nostro sportello persone in difficoltà economiche, famiglie che non riescono a pagare le bollette di luce e telefono. Purtroppo non possiamo aiutarli, perché non abbiamo fondi a nostra disposizione, ma nel 2010 il fenomeno ha raggiunto livelli allarmanti».
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