La Val d’Ansiei si unisce per il Treno delle Dolomiti

Tutti i sindaci della zona hanno risposto all’invito di Pais Becher e venerdì porteranno un documento a De Berti
AURONZO. In ferrovia da Venezia ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo? Un’opportunità da non lasciarsi sfuggire. Il treno delle Dolomiti diventerebbe, in questo modo, il treno dell’Unesco. Collegherebbe, infatti, i due Siti Unesco più frequentati d’Italia. Città d’arte, unica al mondo, mare, e alte quote, le più belle dell’universo, un’attrazione irresistibile per il turista straniero, sempre più esigente. Entusiasti, dunque, i sindaci o loro rappresentanti che ieri mattina, alle 9, si sono presentati in municipio ad Auronzo, rispondendo all’appello della prima cittadina Tatiana Pais Becher.


Calalzo, Domegge, Lozzo, Vigo, Lorenzago, Santo Stefano, San Pietro, San Nicolò, Comelico Superiore, Sappada e Danta, nessuno ha voluto mancare. Parola d’ordine: il treno che collegherà Calalzo a Cortina, successivamente a Bolzano, deve transitare per la val d’Ansiei, in modo che i suoi viaggiatori penetrino il cuore delle Dolomiti, appunto le Tre Cime. A loro il sindaco di Auronzo ha illustrato una bozza di documento da sottoscrivere e presentare all’assessore regionale Elisa De Berti in occasione della presentazione ufficiale dei due tracciati del “Treno delle Dolomiti”, che si terrà venerdì alle 9,30, in Magnifica Comunità di Cadore, a Pieve di Cadore. Qui la rappresentante della Regione si confronterà con tutti i sindaci delle valli interessate dai due studi progettuali.


Il documento perfezionato ieri mattina verrà presentato sotto l’egida dell’Unione Montana Centro Cadore e Unione Montana Comelico e Sappada, sottoscritto dai sindaci e dai presidenti delle Unioni Montane «per dare maggiore forza a un territorio che attualmente sta soffrendo moltissimo di problemi di spopolamento, viabilità, carenza di servizi e dissesto idrogeologico», riassume Pais Becher.


Il documento pone infatti l’accento non solo sulla valenza turistica di un treno che collegherebbe i due siti Patrimonio Unesco di Venezia e Dolomiti, offrendo notevoli vantaggi nell’ottica di uno sviluppo turistico sempre più correlato alla fruizione delle piste ciclabili e dei comprensori sciistici; ma anche sulla valenza sociale per un territorio che include le valli del Comelico, aree interne, che risentono sempre più della mancanza di collegamenti adeguati, maggiore distanza dagli ospedali, problemi di dissesto idro-geologico.


Il treno rappresenterebbe un’occasione unica per rilanciare dal punto di vista economico e turistico tutto il territorio del Comelico, Sappada, Oltrepiave e Centro Cadore – hanno insistito i sindaci – combattere lo spopolamento, creare nuove opportunità di mobilità non solo per i turisti, ma soprattutto per i residenti e per le giovani generazioni di cadorini che accorcerebbero di gran lunga i tempi di percorrenza dalle città e godrebbero così di maggiori opportunità di studio e lavoro.


«L’obiettivo dell’incontro, tenutosi rigorosamente a porte chiuse, è stato quindi raggiunto – conclude soddisfatta Pais Becher – un confronto costruttivo tra i primi cittadini dei Comuni interessati e una condivisione dell’idea progettuale che permetterà agli amministratori di presentare alla riunione di venerdì una posizione univoca a favore del tracciato con fermata ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo».


Non si ha notizia di analoghe iniziative sul versante della Val Boite. Il cui percorso, però, sarebbe più breve. Ma il pressing condiviso del Centro Cadore, della Val d’Ansiei e del Comelico Sappada potrebbe sfondare quella breccia che Zaia ha lasciato aperta per la valle delle Tre Cime.


Francesco Dal Mas


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