La variante di Cortina sarà sottoposta a Via

La Commissione del Ministero dell’Ambiente giudica carente in più parti il progetto di Anas, com’era già successo per Tai, Valle e San Vito

CORTINA. Anche la variante di Cortina deve essere sottoposta a valutazione di impatto ambientale. La decisione della Commissione Via del Ministero dell’Ambiente è stata pubblicata nelle ultime ore e conferma i dubbi dei mesi scorsi, resi sempre più concreti dai pareri precedenti, cioè quelli sulle varianti progettate da Anas per Tai, Valle e San Vito di Cadore, tutte già assoggettate a Via.

Il provvedimento della Commissione è illustrato in un documento di oltre 40 pagine, dove si spiega il progetto, si ricordano le osservazioni presentate e il quadro normativo, oltre a porre l’attenzione sulle criticità di un territorio definito in più passaggi delicato, sensibile e di pregio straordinario. Un sistema ambientale che avrebbe richiesto da parte di Anas una progettazione più attenta, come scrive la stessa Commissione nel parere: «Si ritiene che le diverse criticità sottolineate sulla insufficiente analisi del territorio interessato dall’opera, visto e considerato il sensibile e delicato sistema-ambiente di Cortina, debba obbligatoriamente richiedere un maggior approfondimento sulle interferenze che la nuova strada in progetto determina nel contesto naturale».

Le carenze progettuali, tuttavia, non si limitano solo all’aspetto puramente paesaggistico (in base a un decreto legislativo del 2004 Cortina è definita “area di notevole interesse pubblico”), ma anche sotto il profilo geologico e della sicurezza idraulica, visto che la nuova strada si svilupperà all’interno della fascia di 150 metri dal torrente Boite (zona di pericolosità media). Oltre al fatto che si tratta di attraversare boschi, prati, zone Sic, Zps, aree di interesse storico e archeologico; e di lambire zone destinate a parco naturale e riconosciute dall’Unesco come patrimonio dell’umanità.

Una decisione inevitabile, dunque, quella della Commissione Via, nonostante ci fossero i tempi tecnici per una pianificazione più approfondita, visto che i progetti sono stati depositati nell’autunno inoltrato dello scorso anno. Ora Anas, per Cortina così come per Tai, Valle e San Vito, dovrà rifare la progettazione con un vero studio di impatto ambientale e l’analisi dell’opzione zero, cioè delle alternative, spiegando le motivazioni dei tracciati scelti. Il tutto farà slittare i tempi al 2019 e, dando per scontato che a quel punto il parere sarà positivo, vanno aggiunti poi i tempi per la Conferenza di servizi, i progetti esecutivi e le gare d’appalto. Questo significa che l’obiettivo dettato per decreto, quello di ultimare i lavori entro il 31 dicembre 2019, è ormai un’utopia.

Le opere. Il progetto di Anas per la variante di Cortina prevede una strada extraurbana lunga poco più di un chilometro e larga 9,5 metri comprese le banchine esterne, divisa in due tratti di 210 e 717 metri, di cui 389 metri in galleria artificiale (galleria Sote Ra Ries) e tre ponti da 20 metri (ponte Rio), 60 metri sul Rio Bigontina e altri 60 metri per scavalcare il torrente Boite. Infine si prevedono tre rotatorie di circa 40 metri di diametro: una all’inizio, una all’altezza del cimitero e l’ultima alla fine del lotto.

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi