La variante di Tai sarà sottoposta a Via

Pieve di Cadore. La Commissione respinge la richiesta di procedura semplificata, serviranno almeno otto mesi

PIEVE DI CADORE. La variante di Tai sarà sottoposta a Valutazione di impatto ambientale. Lo ha deciso nelle scorse ore la Commissione Via del ministero dell’Ambiente a conclusione della verifica di assoggettabilità del progetto presentato da Anas, nell’ambito del “Piano straordinario per l’accessibilità a Cortina 2021 - ss 51 di Alemagna”. Dopo la variante di San Vito, dunque, anche nel caso della variante di Tai è stata respinta la richiesta avanzata da Anas per una procedura semplificata.

Questo significa che, presumibilmente, serviranno tra gli otto e i dieci mesi prima di ottenere un parere di compatibilità ambientale definitivo dell’opera. Tempi che si riferiscono ad un progetto che rispetti i parametri, e servirà ancora una settimana circa per conoscere le motivazioni del provvedimento della Commissione Via, che al momento ha pubblicato solo la determinazione. Come nel caso della variante di San Vito, dunque, anche per la variante di Tai bisognerà attendere il 2019 prima di poter indire le Conferenze di servizi per l’approvazione dei progetti.

Alla luce di quest’ultima decisione, diventa sempre più probabile che toccherà la stessa sorte anche alle altre due varianti previste da Anas lungo l’Alemagna: quella di Valle di Cadore e quella di Cortina (le rettifiche di Castellavazzo non vanno a Via).

In ogni caso diventa sempre più lecito pensare che sarà difficile realizzare quanto prevede la legge finanziaria n. 50 del 24 aprile 2017, che (art. 61) ha istituito la figura del commissario/presidente di Anas. Quella legge prevede, tra le altre cose, l’obbligo di ultimare le varianti lungo l’Alemagna entro il 31 dicembre 2019, ma a questo punto servirà un miracolo anche per vedere ultimate le opere entro la data dei Mondiali di Cortina, a inizio 2021.

Diverse le osservazioni presentate in relazione al progetto di variante di Tai: per prima la Regola di Tai e Vissà, poi il Comitato per la variante, alcuni privati e la Cipra. Nelle settimane scorse era arrivata anche la prescrizione della Soprintendenza, che ha chiesto un’indagine archeologica sull’area attraversata dalla nuova strada, lunga 1,2 km.

Ora però il vero interrogativo è un altro: a che punto è il piano degli interventi o “Hosting Contract”, sottoscritto a Cancun nel 2016 tra la Fis, la Fisi e il Comune di Cortina? Il piano prevede la realizzazione di una dozzina di infrastrutture di gara e opere connesse, decisamente più importanti delle varianti all’Alemagna.

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