La variante di Valle sarà sottoposta a Via

Il ministero dell’Ambiente boccia la richiesta di Anas. De Polo: «Progetti troppo superficiali»

VALLE DI CADORE. Tre su quattro. Anche la variante di Valle di Cadore dovrà essere sottoposta a Sia, lo studio di impatto ambientale che Anas avrebbe voluto evitare chiedendo al ministero dell’Ambiente la non assoggettabilità dell’opera. Richiesta bocciata nei giorni scorsi dalla Commissione Via - Vas del ministero, così com’era già successo per i progetti delle varianti di Tai e di San Vito di Cadore. E nelle prossime settimane sarà la variante di Cortina ad essere sottoposta al vaglio degli esperti.

Il progetto per Valle, che prevede l’opera in galleria più lunga tra quelle che verranno realizzate lungo l’Alemagna, aveva sollevato alcune perplessità tra gli abitanti, ma a questo punto diventa evidente che le varianti presentate non sono state approcciate con i necessari approfondimenti. La decisione della Commissione Via sposta dunque di diversi mesi i tempi tecnici per la sola progettazione e autorizzazione dell’opera, aumentando i dubbi sul cronoprogramma di Cortina 2021, ma anche rassicurando chi si è opposto ai progetti di Anas giudicandoli troppo impattanti.

«Come Regola ci siamo limitati a presentare delle osservazioni al progetto Anas per chiedere maggiore attenzione sui vari profili ambientali, ritenendo la documentazione ampiamente insufficiente e carente», spiega il presidente della Regola di Tai, Giacomo De Polo. «Non è stato particolarmente difficile sottolineare e far emergere l’estrema superficialità delle analisi sui luoghi assieme alla grave mancanza e valutazione di tutti quegli elementi necessari a tutela di ogni aspetto del delicato territorio. Basta leggere le motivazioni del parere negativo sulla variante di Tai per rendersi conto delle valutazioni che hanno determinato la bocciatura del progetto: “...si ritiene che le molteplici criticità sottolineate, relative a diversi profili ambientali…siano meritevoli di un maggiore ed approfondito studio d’impatto ambientale”».

E a chi parla di eccessiva burocratizzazione, De Polo replica: «Gli stessi dirigenti Anas, in una recente intervista, hanno dichiarato che per istruire ed emettere un qualsiasi parere di compatibilità ambientale su di una singola opera la Commissione nazionale Via, solitamente, ci mette mediamente 6-8 mesi. Per ben quattro opere, cioè le varianti alla ss 51 di Alemagna di Castellavazzo, San Vito, Tai e Valle di Cadore, sono stati sufficienti 4 mesi con dentro il periodo di Natale e Capodanno. Non mi sembra che in questo caso si possa invocare la lentezza burocratica.

Le Regole, dunque continueranno a vigilare: «Una volta presentato il nuovo progetto della variante, la Regola di Tai e Vissà, che ho l’onore di presiedere, lo valuterà ed eventualmente presenterà delle osservazioni sempre nell’intento che, se l’opera s’ha da fare, sia fatta nel pieno rispetto dell’ambiente, del territorio e delle persone che ci abitano».



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