La Venezia-Monaco è ok per Sernagiotto e Campeol

Proposta dell’europarlamentare e del componente degli organi direttivi d’Eusalp «Così si avvicinano i turisti a questo territorio, meglio del trenino delle Dolomiti»
Di Francesco Dal Mas

BELLUNO. Chi si rivede? L'autostrada Venezia-Monaco. E chi la ripropone? Seconda sorpresa: sono l'europarlamentare Remo Sernagiotto e Giovanni Campeol, l'ex segretario della Fondazione Dolomiti Unesco, nominato dal Governo all'interno degli organi direttivi di Eusalp, la Macroregione Alpina. Sì, proprio quella Macroregione che il presidente della Regione Luca Zaia, e il suo collega della Lombardia, Roberto Maroni, aveva presentato a Longarone, pochi giorni prima che vedesse la luce, recentemente, a Brdo in Slovenia. Ma in quella circostanza Zaia confermò - come ribadisce oggi - che lo sfondamento a nord del Veneto è la ferrovia, quindi il treno delle Dolomiti.

«Siamo proprio sicuri che investire un miliardo nel trenino sia la cosa più saggia? A me piace, ma non so se i conti potranno tornare», lancia dei dubbi Sernagiotto, che l'altra sera, nell'incontro patrocinato dal Comune di Comelico Superiore, ha lanciato l'alternativa su strada. E con particolare calore la proposta è stata illustrata, con tanto di slide, da Campeol, osservando che questa opzione si coniuga puntualmente con le prospettive di sviluppo della Regione Alpina, dal momento che questa si estende da Venezia a Monaco, comprendendo fino a 70 milioni di europei.

Al convegno, per la verità, si è palesata non poca sorpresa, perché è da anni che il prosieguo dell'autostrada, da Pian di Vedoia, viene dato per impraticabile. Pare, infatti, invalicabile il no della Convenzione delle Alpi. «E invece no - sostiene Sernagiotto -, basta sederci ad un tavolo, confrontarsi, e decidere, ad esempio, che l'intera autostrada va realizzata in galleria». Marco Staunovo Polacco, sindaco di Comelico Superiore, dopo aver ascoltato Sernagiotto e Campeol, ha annunciato ieri che convocherà i colleghi sindaci del Comelico, magari anche quelli del Cadore, per interrogarsi su questa nuova opportunità. Secondo Sernagiotto, infatti, gli investimenti sono già disponibili. «Mi rendo conto dei tanti problemi che questa proposta comporta, dell'impatto che può provocare, ma anche delle opportunità che rappresenta. Quindi - ha spiegato il sindaco a Radio Cortina - è giusto che ne discutiamo, magari prima di trovarci con l'infrastruttura imposta da altri, da fuori».

Tra i presenti all'incontro anche Alessandra Buzzo, sindaco di Santo Stefano e presidente dell'Unione montana. «Sì, è opportuno che ne trattiamo, mi pare, pero, che determinate scelte di fondo le abbiamo fatte: privilegiando, per esempio, la ferrovia all'asfalto». «Autostrada chi? Non scherziamo», taglia corto Gigi Casanova, portavoce della confederazione Cipra; «la Venezia Monaco è morta e sepolta».

«La nostra è solo una proposta, avanzata - precisa Sernagiotto - non per cementificare le nostre straordinarie montagne, ma per assicurare un futuro a chi le abita, avvicinando i turisti, che non sappiamo in quale misura possano gradire il treno».

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