«La vera politica cancella i tralicci Terna»
BELLUNO. «In Trentino si interrano gli elettrodotti in zona industriale, nel Bellunese si piantano tralicci a ridosso delle Dolomiti Unesco». Mentre si attende la pubblicazione, da parte di Terna, dell'ultima alternativa progettuale alla razionalizzazione della rete nella media Valle del Piave, i comitati civici della Valbelluna hanno scovato un intervento che consente loro di sottolineare le differenze con la situazione nel Bellunese. Nei giorni scorsi sono entrate in funzione le nuove linee elettriche ad alta tensione a servizio della ferrovia del Brennero, che attraversano nel sottosuolo l’area produttiva Casotte a Mori, paesino di 9 mila anime.
«Con il benestare di Rfi e Terna, le nuove linee in cavo interrato sono entrate in esercizio permanente, sostituendo il precedente elettrodotto aereo». La vicenda, si legge su trentinosviluppo.it, era iniziata nel 1990 e ha portato alla «rimozione dei 6 km di cavi elettrici aerei ad alta tensione che costituivano un impedimento al completamento della più grande area produttiva di nuova edificazione in Trentino».
«Ecco come lavora la politica in Trentino. Libera dai tralicci un'area produttiva. Impossibile non notare le differenze con la politica bellunese, che fa l'esatto contrario, firmando delibere per accelerare il posizionamento di piloni armati a 380 mila Volt lungo la valle del Piave», segnalano i comitati, ricordando la famosa delibera inviata al ministero nei primi giorni di aprile dai sindaci di Perarolo, Ospitale, Longarone, Soverzene e Ponte nelle Alpi per sollecitare la chiusura delle procedure autorizzative del progetto di Terna. «Tre di questi sindaci (Padrin, Vendramini e Svaluto Ferro ndr) ci rappresentano in Provincia, ma dichiarano che a loro interessa solo sistemare il loro comune: come possiamo pensare che questa Provincia possa crescere, se queste sono le premesse?», si chiedono i comitati. «Pazienza avere pareri diversi, ma non accettare nemmeno il confronto rende questi amministratori distanti anni luce dalle persone. Invece che perseguire il bene comune fanno accordi legati al loro orticello. Come possono rappresentare una Provincia?».
«Anche a Bolzano la Politica (con la P maiuscola) ha firmato un accordo per interrare la rete che impattava paesaggisticamente», concludono gli attivisti. «E da noi? Avanti coi tralicci alti 60 metri. I posteri sapranno chi ringraziare».(a.f.)
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