La vita per il lavoro dei nuovi “maestri”

A Mestre la consegna della Stella al merito a nove bellunesi. Elvio Scussel, in pensione oggi dopo 40 anni in Luxottica

BELLUNO. «Ancora troppa fatica». Giuseppe Colferai, console della Federazione dei Maestri del Lavoro della provincia di Belluno, ben 150 iscritti, non è ottimista sull’uscita dalla crisi dell’economia dolomitica. «Sono piuttosto realista. Riscontro che ci sono ancora delle difficoltà, anche se la provincia di Belluno dimostra più dinamicità di altre aree della regione», dichiara alla vigilia della festa del Lavoro.

Una festa del tutto particolare, perché, questa mattina al teatro Toniolo di Mestre, nove bellunesi saranno insigniti della Stella al merito del Lavoro, per iniziativa della Prefettura. Sarà appunto la Prefettura di Belluno a consegnare l’onorificenza, in occasione della Festa della Repubblica. Si tratta di Avio Baldovin di Lozzo di Cadore, operaio della De Rigo Vision di Longarone, di Laura Benvegnù di Agordo, impiegata Luxottica, di Rosanna Colle di Lentiai, impiegata della Colle, di Ranieri Curtol di Sedico, operaio della De Rigo Vision di Longarone, di Mariella Dall’O’ di Belluno, impiegata della tipografia Piave, di Paola De Pasqual di Ponte nelle Alpi, impiegata della Ivo Fontana, di Domenico Fantin di Alano di Piave, operaio della Virosac di Pederobba, di Elvio Scussel di Agordo, operaio Luxottica e di Gennaro Vuono di Borca di Cadore, impiegato delle Costruzioni Dal Pont di Ponte.

«Sono Maestri del Lavoro» sottolinea Colferai «che certificano tutta la vivacità delle nostre imprese, la capacità dell’economia provinciale di uscire al meglio dalla crisi, e che quindi costituiscono un segnale di speranza per il futuro». Ma, secondo il console dei Maestri del Lavoro, quest’economia avrà un futuro se eviterà le monoculture e, soprattutto, se sarà capace di recuperare l’agricoltura e la zootecnia, «che sono i presupposti fondamentali per trattenere il bellunese sulle Terre alte».

Alcuni Maestri hanno accompagnato la crescita dell’occhialeria, altri hanno contribuito alla strenua difesa dei settori dell’edilizia e delle costruzioni. Elvio Scussel festeggerà proprio oggi il suo primo giorno di pensione dalla Luxottica di Agordo. «Sono stato assunto nel 1975, dopo il servizio militare. Rientravo con la famiglia dalla Sardegna. Sono soddisfatto», racconto Scussel «perché in questi 40 anni ho sperimentato il meglio di un’industria di successo, che per me (e tanti altri) è stata una famiglia». Scussel ha lavorato nell’officina di progettazione delle attrezzature di Agordo; un settore, anche questo, in cui la continua innovazione è stata determinante. «La maggiore soddisfazione è stata quella di aver trasmesso ai colleghi la passione per l’implementazione di tutte le possibili novità che portassero alla crescita del nostro reparto e, nel suo complesso, del nostro gruppo. È stata, contestualmente, anche una crescita professionale ed umana». Una crescita che ha come fondamento, secondo Scussel, l’etica del lavoro, quindi la responsabilità, «motivata soprattutto dalla lungimiranza di un capitano d’industria che non ha eguali per sensibilità e capacità di anticipare il futuro».

Scussel si dice certo che i recenti cambiamenti non incideranno criticamente nelle prospettive di Luxottica: «La sua filosofia resterà quella che Del Vecchio vorrà».

Francesco Dal Mas

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