La vittoria sfuma per un voto, Zaia: «Uno scandalo»

BARCELLONA. Solo un voto di differenza. Tanto è bastato a perdere l’occasione di ospitare i mondiali. Il conteggio finale è stato di 9 voti alla svedese Are e 8 alla stazione italiana. Lo ha reso noto il presidente del Veneto, Luca Zaia, presente a Barcellona al congresso Fis. «Questo non è sport, è un fatto scandaloso - ha detto Zaia - Mi spiace per tutti i ragazzi che hanno lavorato e hanno creduto a questa candidatura, che era nettamente la migliore».
I membri del Comitato promotore di Cortina 2019 accolgono «come un'ingiustizia» la preferenza accordata ad Are. «Avevamo un progetto che dava spazio alla crescita di un squadra di giovani motivati - si sottolinea - tutte le autorizzazioni necessarie, il sostegno incondizionato dell'Italia intera, un dossier improntato allo sviluppo ecosostenibile, al rispetto dell'ambiente e al progresso dello Sport. Tutti - e soprattutto gli addetti ai lavori - sapevano che meritavamo di vincere».
Secondo i membri del comitato due sono le principali ragioni della sconfitta: «la prima è una forte pressione diplomatica e di interessi consolidati che ha introdotto un indebito elemento di squilibrio facendo pendere la bilancia a favore della località svedese». «Oltre a ciò, le notizie filtrate dall'Italia, ovvero l'ondata di spettacolari azioni giudiziarie che si sono concretizzate proprio in concomitanza con la presentazione della candidatura - si rileva - non hanno certamente aiutato, dipingendoci, agli occhi dei delegati, come un Paese inaffidabile nel quale non è possibile organizzare grandi eventi».
Il Dossier della candidatura ampezzana esplicitamente abbracciava la filosofia che vede, in un grande evento sportivo, un'occasione di rilancio e sviluppo economico, sociale, e turistico. «La vittoria di Are, che già aveva ottenuto i Mondiali nel 2007 e che non farà altro che riutilizzare strutture e know how preesistenti, sconfessa platealmente questo principio - accusano i cortinesi -. Non hanno voluto dare a Cortina una prospettiva di crescita ma hanno voluto regalare ad Are la possibilità di fare business». E rincarano: «dalla Fis ci aspettavamo di più e si aspettavano di più le decine di giovani che hanno lavorato con noi per amore dello sci e di uno sport pulito e trasparente». «Cortina - concludono - ha saputo raccogliere attorno a sè l'appoggio entusiasta ed incondizionato di ogni livello istituzionale: una dimostrazione di sistema-Paese che raramente l'Italia ha visto e del quale è giusto andare, comunque, orgogliosi».
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