L’abbonamento Unico studenti tornerà con i fondi di confine

Una parte dei soldi dell’ex Odi verrà gestita dalla Provincia che vuole ripristinare il contributo per i ragazzi che vivono lontani dalle scuole. Previsto anche il sostegno alle imprese del territorio
Gian paolo Perona-perona-belluno-camera di commercio
Gian paolo Perona-perona-belluno-camera di commercio

BELLUNO. La Provincia rispolvera Unico studenti. Da finanziare con i fondi destinati ai Comuni di confine. L'abbonamento che permetteva a tutti gli studenti bellunesi di pagare la stessa cifra, indipendentemente dalla loro località di residenza, è stato cancellato nel 2011 a causa dei tagli subiti dalla Provincia al suo bilancio. La conseguenza è stata drammatica: i prezzi degli abbonamenti sono aumentati a dismisura, specie per chi vive nelle aree più periferiche del Bellunese. Il Consorzio Bim ha creato un fondo destinato al trasporto degli studenti, al quale contribuiscono anche i Comuni, ed è stato un aiuto importante. Ma adesso la Provincia vuole fare di più. Vuole provare a ripristinare Unico studenti.

«Non sarà esattamente com'era prima, ma vogliamo dare un sostegno alle famiglie che vivono più lontane dalle scuole superiori», spiega la presidente Daniela Larese Filon. «Stiamo studiando come strutturarlo». Il finanziamento sarà garantito dai fondi destinati ai Comuni di confine. C'è stata una riunione, qualche settimana fa, e i sindaci ne hanno discusso insieme a Roger De Menech, presidente del comitato degli ex fondi Odi-Brancher.

«Da tempo evidenzio che quei soldi dovrebbero essere spesi, oltre che per interventi infrastrutturali nelle vallate, anche per progetti di ampio respiro, che riguardino l'intera provincia», spiega De Menech. «Più che Unico studenti, penso che questo nuovo fondo dovrebbe chiamarsi “di sostegno alle famiglie”. L'idea è di usare una parte dei soldi la cui gestione è in mano alla Provincia per progetti di aiuto alle famiglie, ma anche ai piccoli negozi, alle imprese. Al territorio nel suo complesso».

La Provincia si occuperà di circa 25 milioni dei fondi per i Comuni di confine, quelli destinati ai progetti di area vasta: «La maggior parte di questa quota rimarrà destinata ai progetti delle vallate, una parte potrà confluire in un fondo a sostegno delle famiglie». Se poi il Consorzio Bim manterrà il suo contributo (perché i fondi Odi non possono essere spesi nei Comuni non di confine o contermini ad essi), ecco che l'Unico studenti versione 2016 potrà essere ripristinato. Gli ex fondi Odi sono un'occasione per il Bellunese, e sarebbe un peccato sprecarla. I sindaci dei Comuni di confine sono d'accordo di usare parte di quei soldi per il trasporto scolastico. «Del resto i ragazzi che devono fare più chilometri per andare a scuola vivono proprio nei loro territori», segnala la Larese Filon. Anche Auronzo è un comune di confine. «Ma stiamo valutando anche un sostegno al mondo dell'agricoltura», aggiunge il consigliere provinciale e sindaco di Livinallongo Leandro Grones. «Per esempio alle malghe e per la valorizzazione dei prodotti tipici del nostro territorio».

Alessia Forzin

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