Laboratorio multimediale e una classe digitale 3.0: ecco il Catullo tecnologico
BELLUNO
La tecnologia entra a scuola. Ieri all’istituto Catullo sono stati inaugurati un laboratorio multimediale che permette anche la stampa in 3D e una classe 3.0 che affianca all’uso dei libri anche quello dei tablet..
Il laboratorio
Ventotto postazioni telematiche per un valore di 75 mila euro finanziati tramite i bandi Pon: questi i numeri del laboratorio multimediale che ieri mattina è stato intitolato a Federica Da Col, la quindicenne deceduta nel novembre 2011 travolta da due auto mentre stava attraversando la strada alle 6.30 a Calalzo «sulle strisce pedonali», ha ricordato il dirigente scolastico Michele Sardo. «Doveva prendere il pullman per venire a scuola, ma qui non è mai arrivata. Federica non era una ragazza qualsiasi, era una leader e la sua scomparsa ha colpito moltissimo i suoi compagni tanto che ad ogni anniversario della sua morte la ricordavano disegnando con i sassolini in cortile. Grazie alla donazione della sua famiglia per potenziare il liceo e ai fondi Pon, oggi siamo qui ad inaugurare questo laboratorio». A scoprire la targa la mamma e il papà di Federica, commossi per questo omaggio alla figlia, il dolore della cui scomparsa è ancora vivo nei loro cuori. «Del giorno della tragica ricordo il silenzio tombale caduto in aula. Federica era una bravissima ragazza e ci mancherà sempre», ha ricordato un suo ex compagno oggi 22enne. «Ma dal male può nascere il bene, per cui è importante non sprecare il proprio tempo», ha detto il giovane agli studenti presenti nell’aula magna dell’istituto superiore, «perché il tempo è un dono e va vissuto nel migliore dei modi, facendo qualcosa di utile. Per cui siate produttivi, fate quello che vi piace e fatelo con passione».
«La tecnologia serve per migliorare la didattica», ha sottolineato anche il dirigente dell’ufficio scolastico provinciale, Gianni De Bastiani, «è importante che la scuola sia non solo il baluardo dei principi civili, ma anche il motore dell’innovazione, soprattutto in un territorio come quello montano dove è necessario accorciare le distanze. E in questo laboratorio una vita spezzata continuerà idealmente a vivere». A ribadire l’importanza dell’innovazione tecnologica anche l’assessore comunale alla cultura, Marco Perale che ha sottolineato come «il sapere passato si trasforma nel sapere futuro che ha bisogno di strumenti nuovi come sono quelli tecnologici».
La classe digitale 3.0
È partita in via sperimentale quest’anno, grazie al finanziamento della fondazione Cariverona, una prima classe digitale che affianca ai classici libri di testo anche un lavoro di approfondimento su tablet. «È una sperimentazione i cui risultati vedremo alla fine dell’anno», ha annunciato il preside, ricordando, però, che «l’esperienza digitale si sta comunque dimostrando valida almeno a livello comportamentale. In questi primi tre mesi, infatti, abbiamo registrato minori uscite anticipate, minori entrate in ritardo e maggiore interesse da parte degli studenti. Vedremo alla fine, comunque, gli esiti sull’apprendimento». Gli studenti siedono su banchi triangolari così da poter essere composti in vari moduli per lavori di gruppo, mentre i docenti hanno dovuto seguire un corso di formazione per questa tipologia di istruzione. —
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