L’accusa: tre società riconducibili ad una

Il procuratore capo Pavone ha diretto in prima persona l’indagine iniziata quasi tre anni fa
gian paolo perona-perona-feltre-finanza negli uffici ulss 2
gian paolo perona-perona-feltre-finanza negli uffici ulss 2

FELTRE. Tre società erano riconducibili a una. E altre due erano collegate, nel senso che avevano un rapporto di collaborazione, come tra clienti e fornitori. Eppure le partecipanti a un appalto del 2012 dell’Usl 2 di Feltre per il servizio di gestione integrata ambientale sembravano cinque. Tutto questo configurerebbe per la procura della Repubblica il reato di turbata libertà degli incanti. Turbativa d’asta, in parole più familiari. È il reato punito dall’articolo 353 del Codice penale.

La perquisizione disposta ieri mattina dal procuratore capo Francesco Saverio Pavone ed eseguita dalla Guardia di finanza è scattata perché i tre indagati, Gianbattista Azzoni, Gabriele Fent e Fabio Cassol, avrebbero alterato in concorso questa gara, turbandone il regolare svolgimento: «L’attività d’indagine è ancora nella sua fase iniziale», spiega Pavone, «si parla di fatti accaduti nel dicembre di tre anni fa e abbiamo provveduto alle perquisizioni. Gli indagati sono tre e si parla di servizi che dovevano essere svolti alla Usl 2. Per il momento, non è possibile aggiungere altro».

Azzoni è quello che ha proposto e aveva la responsabilità del procedimento. L’accusa nei suoi confronti è di aver attestato la regolare istruttoria della pratica e non aver escluso dalla partecipazione e poi dall’assegnazione dell’appalto la società a resposabilità limitata Ecostudio Ambiente, malgrado non avesse chiaramente i requisiti necessari a ricoprire questo ruolo. I soci Fent e Cassol erano presenti anche in altre due società concorrenti della stessa gara: La Sfera Qualità e Henergya, entrambe con la sede legale negli stessi uffici della Ecostudio Ambiente. Sempre secondo l’accusa, il centro decisionale era unico.

A Fent e Cassol è contestato il fatto che, da soci di queste realtà, avrebbero fatto figurare come partecipanti almeno cinque soggetti, come richiesto dalla procedura, ma tre di questi riconducibili alla Ecostudio Ambiente e la Ecoricerche e la Nuova Tecnogest collegate alla stessa da questi rapporti di collaborazione.

Se così fosse, si chiamerebbe turbativa d’asta, ma la vicenda è appena nella sua fase iniziale e, per cominciare, si aspettano i risultati della pequisizione delle Fiamme gialle di ieri mattina.

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