L’acqua non è potabile per quattromila utenze

De Carlo si arrabbia e ottiene l’ordinanza che consente l’utilizzo previa bollitura «È un eccesso di sicurezza da parte dell’Usl. Sto pensando di chiedere i danni»
Di Alessia Forzin

BELLUNO. Quattromila utenti devono fare i conti con l'acqua non potabile. Dal Cadore al Feltrino, passando per Alpago e Agordino, i temporali hanno mosso del terriccio che è entrato nell'acquedotto a livello delle sorgenti e delle opere di presa. Alle non potabilità riscontrate nei giorni scorsi a Domegge, Perarolo, Agordo (coinvolto anche l'ospedale), Colle Santa Lucia e San Tomaso Agordino, ieri si sono aggiunte quelle di alcune località dei comuni di Fonzaso, Seren, Farra d'Alpago, Chies e Tambre, Pecol e Piaia a San Tomaso.

A Perarolo e Calalzo sono arrivate le autobotti, alle quali le persone possono rifornirsi, ma i sindaci sono arrabbiati. «Siamo di fronte ad un eccesso di sicurezza dell'Usl, che disapplica la normativa regionale la quale dice che con valori da 0 a 5 bisogna sentire il gestore per capire se si tratta di un problema temporaneo», spiega Luca De Carlo, primo cittadino di Calalzo. «L'Usl applica la normativa nazionale, che prevede che i valori siano zero, e per giunta effettua i prelievi il giorno successivo a un violento temporale. È chiaro che in circostanze come queste entra qualche batterio nell'acqua». Ma da questo a parlare di inquinamento ce ne passa, per De Carlo: «Nella nostra acqua non ci sono né colera né tifo», continua.

De Carlo ha fatto arrivare l’autobotte dei vigili del fuoco, che stazionerà fino a lunedì nel parcheggio del cimitero, ma si è anche attaccato al telefono con l’Usl per tutta la giornata, fino a quando non ha ottenuto “giustizia”: «Hanno appena emesso l’ordinanza che l’acqua si può bere previa bollitura», ha spiegato ieri in serata. «Ho chiamato il direttore generale per segnalare che non si poteva certo rimanere in queste condizioni fino a lunedì. Tanto più che siamo di fronte al fine settimana, che è previsto bel tempo e che magari i turisti potrebbero venire a trascorrere qualche giorno in montagna. Ma se si dice in tutti i telegiornali che l’acqua non è potabile... Per questo sto valutando di chiedere un risarcimento danni, insieme agli operatori».

L’ordinanza emessa dall’Usl rende l’acqua utilizzabile per bere e cucinare dopo averla bollita: «Dopo le operazioni di clorazione effettuate da Gsp, i batteri spariscono», aggiunge il sindaco. «E siccome sono state fatte, la mia acqua è potabile. Perché devo aspettare fino alla prossima settimana per dirlo? Ringrazio il dottor Sava e il dottor Faronato per la disponibilità dimostrata nel porre rimedio a una situazione che, finora, ci ha penalizzati».

Altri due serbatoi mobili sono stati portati a Perarolo: in tutto il comune l'acqua non è potabile. «E' naturale, quasi fisiologico, che dopo un temporale entri del terriccio nelle prese», ribadisce il sindcao, Pierluigi Svaluto Ferro. Non esasperiamo la cosa, perché non stiamo parlando di acqua inquinata, ma di terra entrata dopo un temporale. Poi se si fanno i prelievi dopo un diluvio...». A Perarolo sono state portate due autobottii: una in centro al paese, l'altra a Caralte. «E dovremo aspettare fino a lunedì per il nuovo prelievo», aggiunge il sindaco, che aveva già criticato il sistema di monitoraggio dell'Usl il giorno in cui aveva emesso l'ordinanza per la non potabilità. Critico anche Lino Paolo Fedon, sindaco di Domegge.

L'acqua non è potabile anche all'ospedale di Agordo, ma se la si bollisce la si può usare per cucinare. In ogni caso è stata portata una scorta di acqua in bottiglia e al momento i disagi sono contenuti.

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