L’addio a Giorgio, « un uomo generoso»

Una folla si è stretta attorno alla famiglia dell’avvocato Morales. L’omelia di monsignor Lise, la lettera del vescovo Andrich
Di Marco Filippi
gian paolo perona- perona- funerali morales
gian paolo perona- perona- funerali morales

BELLUNO. Una lettera del vescovo Giuseppe Andrich ha aperto la cerimonia funebre dell’avvocato Giorgio Morales in un Duomo di Belluno affollato di persone che non hanno voluto mancare all’ultimo saluto di una persona “leale, generosa e corretta”, come ha ricordato nel corso dell’omelia monsignor Giorgio Lise, arcidiacono di Agordo. Nella sua lettera il vescovo Andrich ha voluto sottolineare il “dono” di aver conosciuto una persona che, nonostante la malattia, non ha mai perso la fede. Ed è proprio sulla fede che Giorgio Morales ha avuto fino alla fine dei suoi giorni che s’è incentrata l’omelia di monsignor Lise. «Il fatto che Giorgio se ne sia andato così presto - è stato in sintesi il filo conduttore dell’omelia del monsignore che ha presieduto la messa - potrebbe fare vacillare la fede di chiunque lo conosceva e gli voleva bene».

Ma è stato lo stesso avvocato, nel maggio scorso, quando stava lottando con la malattia, ad inviare al vescovo Andrich una lettera in cui sottolineava come non si potesse volere male a Dio anche quando la vita riserva brutte sorprese. Nel corso dell’omelia è stato ricordato il carattere forte e combattivo di Giorgio Morales. «Già cinque anni fa - è stato detto - Giorgio aveva lottato con la malattia, ma gli affetti familiari, la passione per la sua professione e per i suoi mille interessi lo hanno aiutato a vincerla».

Il ritratto di Giorgio Morales emerso dalla cerimonia funebre è stato anche e soprattutto quello di un uomo attaccato alla famiglia e di un padre che amava enormemente la figlia Gaia. La sorella di Giorgio Morales ha ricordato, in una preghiera, l’amore del fratello per la moglie Anna e la figlia Gaia e ha rivolto a Dio un pensiero per darle la forza necessaria di portare a termine il disegno che avrebbe voluto portare a termine per la figlia.

Dopo il commosso ricordo di magistrati e colleghi che hanno ricostruito la figura di Giorgio Morales (“avvocato capace, cultore del diritto e professionista leale e corretto”), sono state sottolineate le doti umane e la sua generosità disinteressata.

La cerimonia funebre è terminata sulle note del “Signore delle Cime”. Molta gente, alla fin della cerimonia, s’è stretta attorno ai familiari dell’avvocato, mancato all’età di 54 anni. Amici, colleghi e conoscenti si sono stetti attorno alla moglie Anna, alla figlia Gaia e agli altri familiari per manifestare il proprio affetto ed il proprio dolore per la prematura scomparsa del noto legale bellunese. Tante persone che in lacrime o con profonda tristezza in animo hanno voluto rendere omaggio alla figura dell’avvocato bellunese.

Il corteo funebre è poi proceduto verso Pozzale di Cadore, dove la salma del legale è stata tumulata nella tomba di famiglia. «L’ultimo viaggio terreno - come è stato detto nel ricordo dell’omelia - che è il principio di una nuova vita».

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