Ladini, sindaci uniti «Trentino e Sudtirol siano la casa di tutti»

I 19 primi cittadini delle vallate del Sella lo chiedono ai presidenti delle Province autonome. Per progetti comuni

LIVINALLONGO. Unione delle popolazioni di lingua ladina con quelle appartenenti ai comuni di Colle S. Lucia, Cortina e Livinallongo nella Regione Autonoma Trentino Sudtirol e riconoscimento della Lia di Comuns Ladins nel nuovo Statuto di Autonomia della Regione Trentino Alto Adige Sudtirol. Questa la richiesta, votata all’unanimità dai 19 sindaci delle vallate ladine del Sella, contenuta in un documento inviato ai presidenti delle Province Autonome di Trento e Bolzano ed ai componenti delle commissioni che stanno lavorando alla revisione dello statuto di autonomia. Se non si tratta di un fatto storico, di una svolta importante nella politica all’interno delle cinque vallate ladine del Sella poco ci manca.

Tanto più se si considera il diverso status amministrativo e giuridico in cui si trovano e sono state divise queste comunità: Livinallongo, Colle S. Lucia e Cortina in Veneto e in provincia di Belluno, entrambe a statuto ordinario, Fassa Badia e Gardena rispettivamente sotto la Provincia Autonoma di Trento la prima e di Bolzano le seconde ed insieme nell’autonoma Regione Trentino Alto Adige. Per la prima volta infatti tutti e 19 i sindaci che fanno parte della Lia di Comuns (eccetto Cortina che è retta dal commissario prefettizio) hanno sottoscritto un documento unitario nel quale chiedono con forza: uno, la riunione di tutte le vallate sotto l’unica entità amministrativa della Regione Trentino Sudtirol; due: di poter contare di più con il riconoscimento ufficiale della Lia di Comuns quale organismo di cooperazione tra i Comuni facenti parte dell’arco Dolomitico – Ladino.

La Lia di Comuns. La Lia di Comuns Ladins (Lega dei Comuni ladini) è nata ufficialmente 23 aprile 2007 ed un‘associazione apartitica che non persegue fini di lucro e che si propone come soggetto di coordinamento delle attività amministrative dei Comuni che fanno parte dell’area ladina dolomitica, insediata attorno al gruppo del Sella, i cui abitanti si sentono storicamente, linguisticamente e culturalmente legati tra loro dall’antica appartenenza all’impero Austro-Ungarico. Ne fanno parte i 19 comuni intorno al massiccio del Sella: Badia; Campitello di Fassa-Ciampedel; Canazei-Cianacei; Castelrotto-Ciastel (per le frazioni di Bula, Roncadic e Sureghes); Colle Santa Lucia-Col; Cortina-Anpezo; Corvara; La Valle-La Val; Livinallongo-Fodom; Marebbe-Mareo; Mazzin-Mazin; Moena; Ortisei-Urtijëi; Pozza di Fassa-Poza; San Martino in Badia-San Martin de Tor; Santa Cristina Val Gardena-Santa Crestina; Selva Val Gardena-Sëlva; Soraga; Vigo di Fassa-Vich. Gli scopi che la Lia si propone sono: Mantenere e rafforzare i rapporti amministrativi tra i Comuni membri, stimolando la gestione coordinata e condivisa dei servizi e delle attività di loro competenza, tutelare, sviluppare e rafforzare il patrimonio culturale e linguistico comune delle comunità locali, valorizzando le specificità proprie della minoranza linguistica ladina, mantenere e rafforzare la coscienza di appartenere ad un’unica entità socio-culturale, coltivando i legami esistenti tra le comunità che vivono nell’area ladina dolomitica. La Lia si è posta come organismo di coordinamento e proposta ai sensi dell’art. 3, comma 3, della Legge 482/99, consentendo ai tre comuni bellunesi di Colle, Cortina e Livinallongo di presentare progetti coordinati e congiunti con le comunità Ladine della Val di Fassa. L’Associazione è stata riconosciuta dalle Province di Trento, Bolzano e Belluno.

Le richieste. Nel documento viene fatto un lungo excursus storico, a partire dagli inizi del secolo scorso, nel quale si evidenziano i legami storici, linguistici e culturali che uniscono queste vallate, che facevano parte dell’Impero Austro Ungarico, divise amministrativamente dal fascismo dopo la Prima Guerra Mondiale. Divisione sempre contestata, a cominciare dalla grande manifestazione di tutte le popolazioni ladine sul Passo Sella nel 1946 e sfociate infine nel referendum del 2007, quando i comuni di Livinallongo, Colle e Cortina hanno votato a larga maggioranza per chiedere la riunificazione sotto la Regione Trentino Sudtirol. I sindaci, dopo aver elencato le numerose proposte di legge (in particolare quelle di Zeller e Bressa) per dare seguito all’esito referendario, sottolineano «che la politica ha lasciato senza risposta la popolazione ladina delle tre comunità di Colle, Cortina e Livinallongo, che pur ha manifestato la propria volontà secondo precisi diritti sanciti dalla carta Costituzionale, massima espressione della democrazia delle Stato italiano». Per questo chiedono «di tenere in debita considerazione la questione relativa all’unificazione della popolazione ladina nella Regione Autonoma Trentino Alto Adige – Sudtirol, avviando ogni concreta azione per dare voce alle popolazioni dei Comuni di Colle, Cortina e Livinallongo». L’altra richiesta che avanzano i primi cittadini è quella di vedere riconosciuto il ruolo della Lia di Comuns come identitaria e rappresentativa di tutto il gruppo Dolomitico Ladino, insieme a quelle esistenti, come l’Union Generela di Ladins dla Dolomites, per valorizzare le peculiarità della lingua e della cultura identitaria ladina avviando sinergie e progetti comuni. Così, concludono i sindaci, si potranno attivare relazioni di cooperazione interladina volti alla valorizzazione delle peculiari caratteristiche di queste popolazioni. Per esempio attivando in sinergia, nelle valli ladine, progetti, eventi culturali e sportivi.

Lorenzo Soratroi

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