Ladini sotto i riflettori della cultura europea
Le comunità del Sella protagoniste alle “Giornate” di Neudrossenfeld Nella delegazione in Germania il Gruppo folk Fodom e la latteria di Renaz
LIVINALLONGO. «I Ladini sono uno dei simboli dell’identità europea». Le parole del presidente della Fek (società di promozione della comunicazione europea) Michael von und zu Lichetenstein, riassumono e sintetizzano l’evidenza a livello europeo che i ladini del Sella hanno avuto all’interno dell’ottava edizione delle “Giornate europee” a Neudrossenfeld in Germania.
La Fek organizza ogni due anni nel piccolo paesino dell’Alta Franconia, vicino a Bayreuth, città natale di Richard Wagner, un incontro al quale vengono di volta in volta invitate diverse popolazioni della comunità europea. Minoranze linguistiche, piccoli popoli che all’interno degli stati nazionali, hanno una loro cultura, lingua, tradizioni e spesso microeconomia particolare e che a Neudrossenfeld, nel cuore dell’Europa, hanno la possibilità di presentare e raccontare ad un pubblico “europeo”.
Quest’anno è stata la volta dei ladini. Una presenza voluta fortemente dal direttore della Fek, Peter Verbata, che conosce molto bene la realtà della Ladinia, in quanto da 50 anni trascorre le proprie vacanze a Corvara. L’interlocutore della Fek per l’organizzazione della trasferta ladina è stata l’Union Generela di Ladins dla Dolomites, con a capo la presidentessa Milva Mussner, che dopo oltre un anno di lavoro a questo evento, ha fatto messo insieme una delegazione formata da ben 150 persone tra gruppi folk, rappresentanti delle unioni ladine e delle associazioni turistiche delle cinque vallate intorno al Sella.
Una tre giorni di festa tra le vie del piccolo borgo, caratterizzato, tra l’altro dall’immancabile birreria, durante la quale i ladini del Sella si sono presentati in tutte le sfaccettature ed aspetti che compongono loro rispettive comunità, ma con quel senso di unità che anima la Generela: il folklore e la musica con i Marascogn di Fassa, il Gruppo folk Fodom, la Boemische di Selva di Val Gardena, il coro parrocchiale di La Valle in Val Badia, la cultura ed i media con lo stand delle pubblicazioni delle unioni ladine e del settimanale “La Usc di Ladins”, la storia con le mostre degli istituti culturali ladini Cesa de Jan e Micurà de Rü, la gastronomia con la cena ladina presentata dagli chef stellati della Val Badia, il turismo con lo stand delle associazioni turistiche di Arabba e di Cortina. Grande successo anche per la latteria di Renaz, che ha portato un assaggio dei suoi formaggi.
Il risultato è stata una panoramica a 360 gradi sulla variegata situazione dei Ladini, nella quale non sono state nascoste le difficoltà ed i molti aspetti, giuridici, economici e di riconoscimento istituzionale che mancano ai ladini per poter tutelare appieno la loro cultura. Parole e manifestazioni che si sono svolte davanti ad un pubblico di alto spessore, composto da giornalisti locali ed internazionali, politici e rappresentanti delle istituzioni locali ed europee. Un’Europa che qui, ai confini della ex Ddr, è molto sentita, in quanto la caduta del muto e l’allargamento ad est dell’Unione europea hanno portato sviluppo ed un maggiore benessere.
Lorenzo Soratroi
Argomenti:ladini
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