Ladri da Lavoro associato: magro il bottino, ma tanti danni
BELLUNO. Il bottino è magro, appena 84 euro. Ma i danni veri sono stati fatti sulle porte, le finestre, anche all’interno della sede della cooperativa Lavoro associato. Per ripararli serviranno migliaia di euro, anche perché si tratta di cambiare intere vetrate, che sono costose.
Siamo alla Veneggia, al civico 318 di via Vittorio Veneto. La cooperativa Lavoro associato si trova in una strada laterale, un po’ isolata dalla via principale. I ladri sono entrati nell’immobile nella notte fra sabato 11 e domenica 12 febbraio. È la seconda volta nel giro di sei mesi: il furto precedente risale alla fine di luglio dell’anno scorso.
Stavolta i ladri hanno trovato ben poco da rubare: in una cassettina c’erano 84 euro, il fondo cassa che viene lasciato per le piccole, e urgenti, spese quotidiane. I malviventi hanno provato anche a scassinare la macchinetta che distribuisce il caffè e altre bevande calde, sempre a caccia di soldi, ma non ci sono riusciti.
Ad accorgersi del furto sono stati alcuni operai della cooperativa. Ieri mattina sono andati in sede a prendere alcune attrezzature e hanno trovato le porte forzate e una finestra rotta, sul retro. «Non sappiamo con precisione da dove sono entrati i ladri», spiega il presidente della cooperativa Federico Bristot. «Alla fine più che il furto in sè, visto l’importo che è stato portato via, sono i danni che ci preoccupano: hanno distrutto le porte, non sono riparabili. Hanno sfondato alcune vetrate all’interno e dovremo sostituirle. Ci sono danni per migliaia di euro».
«Cosa si aspettavano di trovare?», continua. «Ormai tutti pagano via bonifico, è difficile che un’azienda o una cooperativa, come la nostra, tenga tanti soldi in sede. Quasi conveniva lasciare i soldi fuori dalla porta, considerando quello che è successo... ci vorranno un sacco di soldi per riparare tutti i danni».
Ieri mattina gli operai della cooperativa hanno avvertito subito il presidente di quello che era successo ed è stata fatta denuncia ai carabinieri. «Non abbiamo alcun sospetto su chi possa essere stato», conclude Federico Bristot. «Certo è che stavolta ci hanno fatto davvero tanti danni».
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