Ladri nelle case a Casan di Ponte nelle Alpi, incuranti di chi c’è dentro
BELLUNO
Un paio di calzini nuovi di zecca portati via da un’abitazione, cioccolatini sgranocchiati in un’altra, qualche collanina e qualche banconota sparite. Ma quel che è più inquietante, è che i ladri, nell’ultimo raid in cui hanno messo a ferro e fuoco la frazione di Casan di Ponte nelle Alpi, hanno portato a termine le razzie nonostante i proprietari fossero all’interno delle loro abitazioni. Nessuno si è trovato faccia a faccia con gli sconosciuti, ma qualcuno ha sentito i loro rumori.
Il raid, domenica sera, dalle 21 in poi. Almeno otto le abitazioni toccate, tra quelle effettivamente violate e quelle nelle quali si sono registrati solo tentativi di scasso. Bottino: qualche banconota, non si va oltre i duecento euro in un caso, e qualche collanina in un altro. Ma a dare soprattutto fastidio ai proprietari è il pensiero che qualcuno abbia messo sottosopra i propri cassetti, frugando fra gli effetti personali. Le indagini sono affidate ai carabinieri della Compagnia di Belluno, intervenuta con le pattuglie del Nucleo radiomobile.
In via Casan, un anziano era in casa e guardava la televisione, domenica sera, quando ha sentito dei rumori: ha pensato che il figlio, che era andato a dormire, avesse trovato il modo di fare rumore, sbattendo chissà cosa in camera sua. Così si è alzato dalla poltrona della cucina ed è andato in camera a vedere che cosa stesse combinando: ma quello dormiva beatamente. L’altro figlio, al piano sottostante, non si è accorto di nulla. Se solo il settantenne avesse aperto la porta della sua camera da letto, di fianco a quella del figlio, si sarebbe trovato faccia a faccia con i ladri. Ma l’anziano di Casan, benchè insoddisfatto per non aver trovato l’origine dei rumori, è tornato davanti alla tv. Due ore dopo, quando ha deciso di andare a letto, ha trovato la sua stanza tutta un soqquadro. Un disastro.
«È una violazione di qualcosa di personale, della propria privacy», ha raccontato a parenti e carabinieri, che sono arrivati per rilievi e denuncia.
I ladri sono entrati da una finestra, dopo aver praticato un foro ed essere riusciti, con l’ausilio di qualche arnese, a girare la maniglia “cremonese”. All’interno dell’abitazione hanno prelevato quel che di contante c’era nel portafogli e qualche collanina della moglie. Nel bottino anche due paia di calzini nuovi di zecca: i soliti ignoti hanno tolto le fascette, gettandole a terra appena usciti da casa.
Di rumori ne hanno fatti, ma i proprietari non sono riusciti a identificarne la provenienza; dovevano essere anche abbastanza accorti, visto che non hanno svegliato la persona che dormiva nella stanza a fianco di quella che stavano mettendo sottosopra e non hanno attirato l’attenzione di chi era al piano sottostante.
Sicuramente i malviventi erano più di uno, perchè, vista l’altezza dal suolo, un solo individuo non sarebbe riuscito a operare in tranquillità sulla finestra, a meno di non utilizzare qualche supporto per arrivarci.
Il raid ha fruttato qualche altra banconota nell’abitazione di una seconda anziana abitante poco distante. Anche lei era sveglia quando i malviventi si sono introdotti nelle stanze: l’edificio, giusto qualche numero civico più in basso di quello della famiglia del settantenne. Anche in questo caso sono entrati forzando una porta e ne sono usciti come funamboli. —
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi