L’affondo di Tito Meneghetti: «Una vergogna che il capoluogo non abbia un impianto»
Il presidente dello Zoldo Ghiaccio: «I costi? Problema minore, se ce la facciamo noi… Risorse ce ne sono, il movimento è in fermento. Bisognerebbe fare due piste e sfruttare ogni ora»
«Problemi? Io non ne vedo. È una vergogna che Belluno, un capoluogo montano, non abbia uno stadio del ghiaccio». Parola di Tito Meneghetti, presidente dello Zoldo Ghiaccio e anima del movimento ai piedi del Pelmo. Sono 140 i bambini e i ragazzi che si allenano sul ghiaccio zoldano, la società va a prenderli con il pulmino ogni giorno perché per le famiglie sarebbe impossibile gestire gli spostamenti. E tanti arrivano proprio da Belluno.
«Dico subito che a Belluno servirebbe non una pista, ma due per fare una cosa fatta bene», continua Meneghetti. «Perché bisogna sfruttare tutte le ore ghiaccio, e se ci mettiamo hockey, pattinaggio artistico, curling, broomball e pattinaggio libero si capisce che una pista, in un bacino come Belluno, non sarebbe sufficiente».
Perché il bacino di utenza c’è, eccome. E i costi? «È un discorso che mi dà fastidio, personalmente. Soldi ce ne sono una valanga in questo momento storico. C’è il Pnrr, ci sono le Olimpiadi di Milano Cortina, dovrebbero saltare fuori i fondi per costruire uno stadio del ghiaccio a Belluno. La gestione? Certo, ci vuole qualcuno che abbia passione, perché l’impianto deve funzionare sempre, ogni ora ghiaccio dev’essere sfruttata. E bisogna pensare a un impianto moderno, all’avanguardia, dotato delle ultime tecnologie. Ma se ce la facciamo a Zoldo a gestire l’impianto, come potrebbe non farcela Belluno con il supporto del Comune?».
Lo Zoldo Ghiaccio non solo ce la fa. Ma porta eventi internazionali nell’impianto (ancora scoperto, si gioca in deroga in alcune categorie). Ci saranno tre tornei di prestigio nei prossimi tre fine settimana. Il movimento del ghiaccio ai piedi del Pelmo è vivo e vitale. «È veramente vergognoso che a Belluno, il capoluogo di provincia, non ci sia uno stadio del ghiaccio», ribadisce Meneghetti. «Il movimento dell’artistico ripartirebbe immediatamente se ci fosse un impianto. E si svilupperebbero anche tutti gli altri. Davvero non vedo problemi. Avere un impianto del ghiaccio a Belluno sarebbe una manna per tutti i bambini e ragazzi che amano gli sport sul ghiaccio, e che per praticarli devono fare lunghi viaggi più volte a settimana per allenamenti e partite». —
a.f.
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