Lago centro Cadore in calo, De Carlo: «È una vergogna»
CALALZO. Puntuale come un orologio svizzero, il Ferragosto in Centro Cadore coincide con l’avvio inesorabile dello svuotamento dell’omonimo lago. Tre giorni e già dieci metri d’acqua in meno, quanto basta per mettere in ginocchio le attività turistiche operanti lungo le rive del bacino. Senza parlare dello spettacolo desolante offerto ai numerosi turisti che in questo periodo affollano il territorio cadorino. Un quadro a tinte fosche che ha mandato su tutte le furie il sindaco di Calalzo, oggi parlamentare, Luca De Carlo che ieri mattina si è recato sul posto per verificare di persona la situazione.
«È una vergogna, oltre che uno spettacolo indecoroso, che un posto così bello, a forte vocazione turistica, non merita assolutamente. Pensare di svuotare il lago nei giorni di Ferragosto è un insulto al territorio, in modo particolare a quegli imprenditori che hanno investito le proprie risorse con l’obiettivo di offrire un servizio. Le attuali condizioni del lago bastano per mandare all’aria investimenti e sacrifici senza contare che da qui a qualche giorno la situazione sarà ancor più desolante».
A ben guardare, lo spettacolo offerto ieri dal lago di Centro Cadore è a dir poco inquietante: rive invase dalla sabbia, in alcuni tratti anche maleodorante, e bacino lacustre per larghi tratti off limits a pedalò e piccole imbarcazioni per via dei fondali bassi.
«Lo scorso anno abbiamo tentato la strada giuridica per risolvere il problema ma il pm ha archiviato il procedimento», ricorda De Carlo. «Adesso tocca alla politica fare la sua parte. L’invito accorato e personale lo rivolgo a parlamentari e senatori bellunesi seduti tra i banchi della maggioranza. Tocca a loro proporre una modifica alla legge esistente che tutela un livello minimo per i fiumi ma non per i laghi. Urge introdurre un limite al prelievo di acqua dal lago di Centro Cadore al fine di tutelare e salvaguardare quelle attività che sullo stesso ci lavorano, per il loro bene e quello di tutta la comunità».
Nello specifico, l’invito di De Carlo è rivolto agli onorevoli Federico D’Incà del Movimento 5 stelle e Mirco Badole della Lega oltre che al senatore Paolo Saviane, anch’esso leghista. «La montagna in questo specifico caso ha bisogno di una legge che la tuteli e non di fondi», prosegue De Carlo, «bisogna porre fine a questo scempio. Come? Revisionando le norme esistenti». —
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