Lago chiuso ai naviganti Farra chiede una deroga

Ieri nuovo divieto per consentire ai Canadair impegnati in Friuli di caricare acqua Il sindaco De Pra: «Consci dell’emergenza, ma il divieto danneggia il turismo»
- Il canadair carica l'acqua al lago di Santa Croce
- Il canadair carica l'acqua al lago di Santa Croce

FARRA D’ALPAGO. Avviso ai naviganti: anche nella giornata odierna il lago di Santa Croce sarà soggetto, in qualsiasi momento, all’ interdizione totale alla navigazione. Dopo la pausa ferragostana (mentre la chiusura aveva interessato le giornate del 13 e del 14 agosto) il divieto è tornato a scattare ieri, alle 13.30, per consentire ai Canadair impegnati nelle operazioni di spegnimento e contenimento degli incendi nel vicino Friuli Venezia Giulia di rifornirsi d’acqua.

Un’emergenza che, inevitabilmente, ne ha fatto scattare un’altra: quella del contraccolpo sulle attività sportive e, quindi, anche commerciali e alberghiere del territorio di Farra d’Alpago. Proprio nei giorni di maggior affluenza di turisti italiani e stranieri. Tante le lamentele, anche da parte degli stessi turisti, giunte in queste ore al Comune (e, via email, anche alla nostra redazione), come conferma il sindaco Floriano De Pra, pronto tuttavia ad annunciare come da Farra sarà inoltrata proprio oggi, per competenza al Dipartimento di Protezione civile regionale, una richiesta di modifica del provvedimento restrittivo sulla navigazione in lago. «È evidente che l’emergenza incendi e la sicurezza degli avventori del lago hanno la priorità assoluta, questo deve essere chiaro, ma riteniamo che le caratteristiche morfologiche del lago e dell’ambiente circostante possano consentire l’adozione di una limitazione solo parziale alla navigazione, senza con ciò pregiudicare le condizioni di sicurezza. Per questo domani (oggi, ndr) inoltreremo al Dipartimento regionale di Protezione civile, che poi lo presenterà al Dipartimento nazionale, che ha capacità decisionale sull’ordinanza di divieto della navigazione sul lago, affinchè si provveda a rendere meno restringente il divietoo ridurre il pescaggio dei Canadair, ove e quando possibile. Insomma: via libera ai Canadair, ma che almeno una parte dello specchio d’acqua, come succedeva negli anni scorsi, resti navigabile e, soprattutto, praticabile per i tanti appassionati di sport velici che in questi giorni affollano il lago con barche, kitesurf e windsurf. Senza dimenticare i pescatori, costretti a rimanere a riva».

Richiesta, a detta dello stesso De Pra, che vanta buone probabilità di essere accolta. «Il Dipartimento nazionale di Protezione civile si è già dimostrato sensibile alle nostre esigenze, siamo fiduciosi. Il danno per Farra e le tante attività legate al turismo estivo, del resto, è evidente quando viene inibita la pratica delle attività sportive: siamo nel periodo turistico di punta e questo territorio vive anche di questo. Le lamentele, non lo nasconde, sono state molte in questi giorni, anche da parte degli stessi turisti, ma qui nessuno vuole fare polemica, anzi: siamo consapevoli della straordinarietà di questa emergenza, arrivata fuori stagione rispetto alla norma. Ma considerando le dimensioni e le caratteristiche del lago, lo ribadisco, riteniamo che un divieto di navigazione solo parziale sia un’operazione possibile. Senza pregiudicare la sicurezza di alcuno». (ma.ce.)

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