Lago del Mis a secco: «Da rivedere le quote dei prelievi»

La ricetta di De Bon: «Venezia deve aiutare la pianura a rinnovare i sistemi di irrigazione»

SOSPIROLO. “Esistono da noi valli che non ho mai visto da nessun’altra parte”, scriveva Dino Buzzati, citando quale esempio la valle del Mis. Ma cosa direbbe oggi con il lago in sofferenza? Come molti altri bacini bellunesi, infatti, il lago del Mis è calato di alcuni metri per la sete d’acqua della pianura veneta, scatenando i comprensibili reclami dell’amministrazione e di chi esercita attività turistica nell’area.

«Il lago del Mis si presenta alcuni metri sotto il livello massimo di invaso», chiarisce il sindaco Mario De Bon. «Siamo ancora una volta di fronte all’annoso problema dei consorzi irrigui che richiedono acqua per uso agricolo. Se non si mette mano con convinzione a questa situazione, persisterà una problematica che sento dal 2002, ma sulla quale si è fatto poco di concreto».

Quali, dunque, i possibili interventi? «Innanzi tutto l’assessore regionale Bottacin dovrà tenere conto che nel calcolo totale dei prelievi ancora oggi vengono conteggiati bacini che non esistono più e sarebbe pertanto necessario rivedere le quote degli accordi con i consorzi. Purtroppo sono poche le soluzioni al problema: una è che la Regione aiuti gli agricoltori della pianura a cambiare il sistema di irrigazione attraverso l’utilizzo di metodi più performanti, in modo da evitare gli sprechi d’acqua. Ancora, la zona è ricca di vecchie cave che potrebbero essere riempite per creare dei bacini di scorta».

Alla base di tutto c’è, per il primo cittadino, un intero sistema da rivalutare. «Sarebbe utile pianificare e riprogrammare le quote su diversi anni con un atteggiamento costruttivo, pur con tutte le difficoltà del caso. Giustamente l’ordine di priorità per l’utilizzo dell’acqua è prima l’irrigazione, poi il turismo, ma bisogna essere consapevoli che stiamo continuando a vivere su contratti degli anni 60 e sforzarsi di cambiare».

A rimetterci, aggiunge De Bon, è il turismo dell’intera Valle del Mis. «A parte il colpo d’occhio penalizzante del lago sotto soglia, dobbiamo pensare che le sponde sono molto scoscese. Questo potrebbe comportare difficoltà e pericolo per i bagnanti o per chi si avvicina all’acqua».

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi