Lago del Mis ormai prosciugato «Cambiare tecniche per irrigare»

Sospirolo. L’acqua va verso le terre coltivate della pianura ma il sindaco De Bon offre una soluzione Dare contributi agli agricoltori perchè modifichino il sistema: «Altrimenti si aumentino le tariffe»

SOSPIROLO. Tristemente semi vuoto. Il lago del Mis quest’estate ha ampiamente rifornito la pianura assetata, con il risultato di apparire desolantemente vuoto agli occhi dei bellunesi e dei turisti che si sono recati in valle del Mis per una gita.

«Succede ogni anno in cui piove poco», allarga le braccia il sindaco di Sospirolo, Mario De Bon. «Con la siccità, il lago viene prosciugato». E diventa anche pericoloso, come conferma un turista che era in val del Mis nel fine settimana: la mancanza di parapetti in diversi punti porta le persone ad avvicinarsi anche troppo, con il rischio di cadere sulla terra nuda. L’acqua è molto più lontana. «Chiaramente ne risente anche il turismo, anche se per fortuna quest’anno è andata meglio di altre stagioni», continua De Bon. Complice un’estate calda e mite, i turisti hanno cercato refrigerio un po’ dappertutto, anche vicino ai laghi. Mis compreso.

Ma come si può evitare che nelle estati torride il bacino si trasformi in una landa desolata? De Bon ha un paio di suggerimenti e li indirizza alla Regione: «Considerando che l’acqua del lago serve per l’irrigazione dei campi in pianura, penso ci sia un’unica soluzione possibile: offrire incentivi a chi fa un’operazione di ottimizzazione del sistema di irrigazione. E mettere un limite temporale all’adeguamento: diciamo che se entro due anni non sarà stato modificato il sistema per irrigare i campi, aumenterà la tariffa».

Brutale, ma concreto. «È necessario spingere chi utilizza l’acqua a farne un uso più moderato. Ma come si possono convincere i contadini ad abbandonare l’irrigazione tramite vaporizzazione dell’acqua in favore di un sistema a terra, con i canali che entrano nei campi? Se si dà loro qualche agevolazione, come un contributo a fondo perduto per modificare il sistema, penso sarebbe fattibile. Altrimenti ad ogni estate calda e secca saremo sempre qui a parlare di un lago semivuoto».

Il problema, infatti, «si trascina da almeno una quindicina di anni». In valle del Mis come in centro Cadore, dove, però, i sindaci stanno combattendo per contrastare lo svuotamento del lago sul quale si affacciano Pieve e i comuni vicini. Perché Sospirolo non fa la stessa cosa? «Perché il lago del Mis è tutto in comune di Sospirolo, noi siamo soli», conclude De Bon. Che è stato consigliere comunale a Pieve di Cadore qualche anno fa, dunque il problema lo conosce bene. «Il fatto è che un problema come questo ha rilevanza sovracomunale, e in questa provincia manca un coordinamento. Con una Provincia senza fondi e senza deleghe, la nostra protesta risulterebbe quella di un Comune, fra i tanti che ci sono in Italia, che si lamenta. Politicamente contiamo poco. Poi magari l’anno prossimo pioverà di più e non parleremo di lago vuoto. Ma così facendo il problema non viene mai affrontato e, quindi, risolto».

Alessia Forzin

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