Lago di Centro Cadore, balneabilità vicina

BELLUNO. Dal punto di vista politico-amministrativo la decisione è già stata presa dalla Regione, ma per l’ufficialità bisognerà attendere altri tre mesi: quelli necessari per consentire all’Arpav, attraverso una serie di monitoraggi (programmati da giugno ad agosto) di certificare che la qualità delle acque sia compatabile con la balneazione.
Stando agli ultimi dati in possesso ai Comuni, tuttavia, sono una formalità, con il lago di Centro Cadore che nella stagione 2015 (dal 15 maggio al 15 settembre) dovrebbe vedersi riconoscere la balneabilità per le cinque aree richieste dai Comuni di Pieve di Cadore (località Miralago), Calalzo (Chalet Lagole) e Domegge (nelle località Vallesella e Colonia). Stesso discorso per una quarta “spiaggia” sul lago di Santa Croce (Farra d’Alpago), sul tratto di costa denominato “Baia delle Sirene”.
Lo conferma anche una nota della Giunta Zaia, con l’assessore regionale all’ambiente che precisa come «le richieste pervenute dai Comuni rappresentano appieno la nuova richiesta turistica “a chilometri zero” che si sta delineando sia per la crisi, sia per la riscoperta di luoghi naturalistici locali ed è compito della Regione tutelare la salute e la sicurezza dei cittadini, verificando con controlli accurati la fattibilità della balneazione».
Soddisfatti e concordi nel parlare di «svolta epocale per il turismo dell’intero comprensorio» i tre sindaci del Centro Cadore. A cominciare dal primo cittadino di Pieve, Maria Antonia Ciotti. «Il ritorno turistico garantito da un lago balneabile è potenzialmente enorme, anche perchè le caratteristiche dello specchio d’acqua ben si prestano anche agli sport velici e alla canoa. Una vocazione che non si è mai persa da queste parti, tant’è che recentemente è stato costituito un circolo nautico. E poi c’è la rodata sinergia tra Comune, bacino di pesca ed Enel sulla quale puntare: una garanzia per la sicurezza e la pulizia del lago. Enel, inoltre, ha recentemente ufficializzato che nel 2015, con un investimento di cicra 2 milioni di euro, provvederà a rifare il ponte sullo sfioratore, dove l’acqua si riversa nel Piave, migliorando così l’accesso a Miralago. Ottimista sulla balneabilità? Direi di si: i bollettini Arpav confermano che negli anni la qualità delle acque del lago è rimasta buona, se non addirittura migliorata».
Stessa fiducia nelle parole del sindaco di Calalzo, Luca De Carlo. «Il lago è adeguatamente servito da depuratori, anche di ultima generazione, che hanno pressochè abbattuto i valori che in passato più preoccupavano, in primis il nichel. Dal punto di vista turistico sarà un’opportunità unica e siamo sicuri di avere le capacità necessarie per far rifiorire un turismo balneare che, molti anni fa, costituiva un pilastro dell’economia di questo territorio. Come Comuni, grazie soprattutto all’opera di associazioni, pescatori e volontari, siamo riusciti a rendere più accogliente e pulito il lago, ma è chiaro che c’è un’altra battaglia ad attenderci: l’altezza dell’acqua che, non dimentichiamolo, quando ci sono i prelievi di Enel o dei Consorzi Irrigui, specie a fine agosto, scende anche di 15 metri».
Con due tratti costieri predisposti per la balneazione, Domegge (l’unico dei tre Comuni a vantare anche un campeggio) attende con comprensibile impazienza i dati dell’Arpav. «Il passo più difficile è stato fatto», spiega il sindaco Lino Paolo Fedon, «ma sono certo che una volta riconosciuta la balneabilità del lago la Regione non potrà ignorare la necessità di fissare anche un livello minimo delle acque. Per Domegge, come per gli altri, un lago balneabile aprirebbe prospettive enormi per il rilancio turistico del Centro Cadore, considerando anche la compatibilità che il lago ha con gli sport velici e la canoa».
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