L’Agordina si affida a Valpe «La responsabilità è solo sua»

BELLUNO. L’Agordino vada per la sua strada, ma «se ne assuma la responsabilità». Il consiglio di bacino dei rifiuti si è espresso sull’affidamento della raccolta delle immondizie a Valpe ambiente, la...

BELLUNO. L’Agordino vada per la sua strada, ma «se ne assuma la responsabilità». Il consiglio di bacino dei rifiuti si è espresso sull’affidamento della raccolta delle immondizie a Valpe ambiente, la società nata a Sedico e che ha fra i suoi soci Contarina Spa. Il comitato istituzionale si è riunito lunedì pomeriggio per mettere la parola fine alla vicenda. È scritta in una lettera, che sarà inviata all’Unione montana Agordina e che suona più o meno così: lo avete deciso voi, ve ne assumete la responsabilità.

«Per il consiglio di bacino non ci sono stati i tempi tecnici per analizzare tutte le informazioni in merito all’affidamento, visto che ci è stata data comunicazione molto in ritardo», spiega il presidente dell’Autorità d’ambito Adis Zatta. «Abbiamo scritto che prendiamo atto della scelta fatta, evidentemente ritenuta la migliore dall’Unione montana Agordina, ma che la responsabilità decisionale è tutta sua».

Cosa significa? «Se ci saranno surplus di costi, ne risponderà l’Unione montana», precisa Zatta. «Quella scelta non è stata fatta dal consiglio di bacino, noi ne prendiamo solo atto. Trattandosi di servizio essenziale, non ci siamo opposti all’affidamento, ma abbiamo chiarito alcune cose». In maniera elegante ma ferma.

Il consiglio di bacino aveva già deciso che nei due anni che serviranno per elaborare il piano d’ambito sarà lasciata libertà ai gestori di rinnovare la gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, ma previa concertazione con l’Autorità d’ambito. «Ci sono territori in cui l’appalto è in scadenza. Cortina per esempio, ma anche Lamon», continua Zatta. «Abbiamo deciso si avvii un processo di condivisione con il consiglio di bacino e, per Cortina, chiederemo che la scadenza dell’appalto sia uniformata a quella della Valle del Boite, così sarà più semplice uniformare la gestione».

Il piano d’ambito punterà proprio a questo: cercare di razionalizzare le (troppe) gestioni che ci sono in provincia, cercando di ottimizzare il servizio che deve essere sostenibile dal punto di vista finanziario. E all’interno del piano rientrerà anche la gestione del Maserot, ovviamente.

Per arrivare al piano d’ambito, la prima cosa da fare è una fotografia della situazione esistente. Per scattarla, il consiglio di bacino ha deciso di chiedere ad ogni gestore di fornire un riferimento tecnico e politico per dare informazioni sul modello di gestione, i costi e via dicendo. (a.f.)

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