L’Aics getta la spugna, giovedì chiude l’area di Pian Longhi

Annunciata all’Unione montana la rescissione del contratto: «Costi fissi troppo alti, nei mesi freddi l’affluenza è bassa»

BELLUNO. Tra pochi giorni, precisamente da giovedì, Pian Longhi resterà di nuovo senza un gestore. L’Aics provinciale, che dopo aver partecipato nel 2016 al bando dell’Unione Montana Bellunese aveva preso in mano il complesso sportivo e ricreativo “Paolo Valenti”, ha deciso di riconsegnare le chiavi dell’attività. I costi sono troppo alti e l’associazione non riesce a sostenerli. Anche perché la struttura non funziona in base alle sue potenzialità e le entrate non compensano le spese.

«La scadenza naturale del contratto biennale sarebbe stata il 31 luglio di quest’anno. Siamo però stati costretti, anche se a malincuore, a fermarci prima», spiega Davide Capponi, presidente dell’Aics. «I costi fissi sono troppo alti e, nonostante il grande lavoro di volontariato, non ci è possibile continuare».

La decisione era stata anticipata con una lettera inviata nei giorni scorsi all’Unione Montana. La conferma è arrivata giovedì sera, nel corso di un incontro tra le due realtà. «Sapevamo che c’erano delle difficoltà», commenta Marta Viel, vice presidente dell’Unione montana, «e abbiamo dovuto accettare la disdetta. L’Aics ci ha comunque garantito di essere disponibile a collaborare nel caso in cui vengano organizzate delle attività. Ora dobbiamo ragionare su una possibile soluzione. Si potrebbero trovare due soggetti, uno che si occupi della parte sportiva e un altro per quella della ristorazione, in modo che siano garantire delle entrate. Tutti aspetti che andremo a valutare. La situazione non è semplice».

Da anni, infatti, Pian Longhi non riesce a trovare un gestore che garantisca continuità. E a qualcosa bisogna pensare, anche perché sul tavolo, per l’area, c’è un progetto di recupero di due stabili rurali, denominati “Casere Stevaliere”, per cui l’Unione ha ottenuto 200 mila euro dal Gal Prealpi e Dolomiti. Nel piano è prevista anche una nuova segnaletica informativa che sarà posizionata lungo i percorsi, provvedendo, inoltre, alla manutenzione di parte della sentieristica esistente. «Abbiamo cercato di andare incontro ai gestori, negli anni, anche abbassando l’affitto», dice ancora la Viel. «Ora siamo a 2.400 euro, una cifra che l’Aics ha coperto facendo dei lavori di manutenzione nel complesso sportivo e ricreativo. Scendere al di sotto di questo importo non ci è possibile».

Capponi riflette sul fatto che durante l’estate Pian Longhi in qualche modo funziona, ma d’inverno diventa tutto più complesso. «Si tratta di un’area che non può contare sul passaggio di persone», precisa, «bisogna portarle lì, creando eventi che in qualche modo siano attrattivi».

«Quando siamo arrivati il complesso non aveva l’attrezzatura necessaria per la sistemazione del verde e nemmeno le stoviglie per la cucina. Come Aics abbiamo portato tutto quello che serviva», continua. «In questi mesi si è poi provveduto alla battitura della pista da fondo. Ma il grande lavoro non è bastato, perché l’affluenza non è sufficiente».

Insomma, per Pian Longhi bisogna pensare a delle soluzioni diverse rispetto a quelle messe in atto finora. «Ci auguriamo che qualcosa si possa fare», conclude il presidente dell’Aics, «la struttura ha grandi potenzialità, che purtroppo nessuni riesce ancora a sfruttare nel modo migliore».

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