L’Ail torna nelle piazze «Attenti ai truffatori»
BELLUNO. «L’Ail di Belluno non fa telefonate nelle case chiedendo contributi e aiuti economici. La nostra associazione raccoglie risorse attraverso diverse iniziative, come le “Uova di Pasqua” e le “Stelle di Natale”, e con donazioni sui conti correnti dedicati. Ma non chiamiamo nelle abitazioni dei bellunesi». A precisarlo è la presidente della sezione provinciale dell’Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma, Carmen Mione. «Diverse persone mi hanno detto di aver ricevuto delle telefonate a casa in cui qualcuno, spacciandosi per rappresentante dell’Ail, chiedeva delle donazioni», spiega la Mione. «Noi non facciamo queste cose: chiunque dovesse ricevere chiamate di questo tipo, sappia che si tratta di una truffa».
«Per aiutare l’associazione bisogna fare riferimento alle nostre iniziative conosciute e consolidate», aggiunge la Mione. E tra queste c’è il tradizionale appuntamento di solidarietà promosso in periodo natalizio: le “Stelle di Natale Ail”. Sono oltre 500 i volontari dell’associazione bellunese che, da domani a domenica, saranno presenti in quasi tutti i comuni della provincia, offrendo una piantina natalizia a chi verserà un contributo minimo di 12 euro.
Ecco dove saranno dislocate le postazioni Ail: a Belluno in piazza Martiri, ai supermercati Kanguro e Super W, ai centri commerciali Veneggia ed Emisfero, all’ospedale San Martino, a Castion, Tisoi e Cavarzano; nelle piazze di Agordo (anche alla Luxottica), Alano di Piave, Alleghe, Alpago, Arsiè, Auronzo, Bribano, Ponte nelle Alpi (anche a Cadola, Col di Cugnan, Quantin), Calalzo, Canale d’Agordo, Mel, Cortina, Domegge, Dosoledo, Falcade, Feltre (anche al Famila e all’ospedale), Fornesighe, Forno di Zoldo, Lamon, Lentiai, Longarone, Mel (pure a Carve e Villa di Villa), Padola, Pedavena, Quero, Sedico (anche al Kanguro, alla Luxottica, alle Roe e a Mas), Santa Giustina, San Gregorio nelle Alpi, Santo Stefano, Selva, Sovramonte, Trichiana, Vignui, Villabruna.
«Lo scorso anno con le “Stelle di Natale” abbiamo raccolto più di 50 mila euro», fa presente la Mione. «Tutto quello che viene ricavato dalla sezione locale rimane nel territorio ed è investito in quest’ultimo. A Roma, alla sede centrale Ail, ogni provincia versa solo 6.700 euro all’anno». E quello che resta in ambito locale per aiutare i malati bellunesi è consistente: basti pensare che l’Ail raccoglie, annualmente, intorno ai 250 mila euro. I fondi sono destinati ad aiutare economicamente ammalati e familiari nel sostegno delle spese di viaggio per recarsi nei luoghi di cura, qualora non possibile negli ospedali di Belluno e Feltre. «Ma sosteniamo anche chi non riesce più a mantenere la normale attività lavorativa», aggiunge la Mione. «Seguiamo i malati nei centri di cura dove vengono ricoverati, grazie alla presenza delle Case alloggio Ail».
C’è poi l’impegno sul fronte del supporto psicologico da parte di personale professionale e il sostegno dei reparti di Belluno e Feltre per l’acquisto di attrezzature indispensabili a cure e accoglienza ospedaliera. La Mione tiene a ringraziare i tantissimi volontari dell’associazione: «Senza di loro non si sarebbero raggiunti così tanti traguardi. Il mio intento è guidare l’Ail ancora per 3-4 anni (la Mione è “sul campo” da oltre un trentennio, ndr) e poi lasciare lo spazio ai più giovani».
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